Non solo la percentuale di successo di una proposta del Governo è molto più alta rispetto a quelle del Parlamento. La disparità continua nei tempi di approvazione, i ddl dell’Esecutivo vanno mediamente due volte più veloce di quelli di Deputati e Senatori.
In merito alle riforme istituzionale molto spesso si fa riferimento alla lunghezza del processo legislativo. Molte accuse che vengono fatte all’attuale sistema di bicameralismo perfetto infatti è che obbliga ad un raddoppiamento inutile del lavoro, in cui ogni modifica deve essere approvata sia dalla Camera che dal Senato.
In verità il tempo necessario affinché una proposta diventi legge dipende moltissimo da chi elabora la proposta. Quelle del Governo, considerando anche la necessità di convertire i Decreti Leggi entro 60 giorni, viaggiano su binari privilegiati. Guardando ai numeri dalla XIII Legislatura ad oggi, l’unico momento in cui i tempi di approvazione sono stati pressoché gli stessi, è stato durante la XV Legislatura (2006-2008).
Per il resto vediamo una corsa in cui le proposte del Governo vanno due volte più veloci di quelle del Parlamento. Nell’attuale Legislatura con i Governi Letta e Renzi abbiamo le proposte del Governo che vengono approvate mediamente in 109 giorni, e quelle di Deputati e Senatori in 233 giorni.
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