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Creato il 25 novembre 2013 da Odio_via_col_vento

 

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Paolo Uccello, Orologio del Duomo di Firenze 

 

Una settimana a caso, una delle mie, sfogliando l'agenda elettronica all'indietro.

LUNEDÌ: inizio di uno workshop (in lingua inglese) di cui ho organizzato quasi tutto, dannandomi i pomeriggi a tradurre anche le didascalie dei power point altrui, chiedendo permessi e ottenendo visite gratuite ai vari musei per questa ventina di studiosi.....poi certo qualcun altro si prenderà il merito.....Fre lla conferenza iniziale, col fuoco alle calcagna per poi scappare e cercare di ritagliarmi una giornata intera in biblioteca (una giornata meno qualche ora, una giornata che non è mai abbastanza)

MARTEDÌ: partire presto la mattina, e ritrovarmi ostaggio di Trenitalia, ritardi infiniti che vanificano anche la sveglia antelucana. Due treni, poi un tragitto in auto, una riunione delicatissima e infinita, saggiare il terreno, cercare di capire chi è amico e chi lo è un po' meno, cercare di misurare il futuro. Pranzo e cena di lavoro. 

MERCOLEDÌ: partire, di nuovo, presto la mattina. Altri due treni, un'altra città, un convegno, pubblico da "scaldare". In certi casi mi sembra di essere un'attrice, una performance in cosa è diversa da una conferenza? In certi casi, almeno, ..... Poi sessioni di domande e risposte, un antipatico da confinare in un angolo. La mia fama di cattiva ha un'impennata.

GIOVEDÌ: ripartire, con un po' più di calma, ma non troppo. Riapprodare alla base. Pianificazioni, lettere, firme, relazioni: tanta "cara" burocrazia. Molti sensi di colpa per un paio di articoli che continuano a languire negli angolini di tempo che non ci sono, che non riescono ad aprirsi, a dispiegarsi.

VENERDÌ: un incontro nell'atrio, appena arrivata, la mattina. Tre volti noti: ma cosa ci fate qui? Gli esami? Ma non erano di pomeriggio? No, evidentemente erano di mattina. Ed ora? In mezzo a tutto il resto? Per forza di cose, bisogna cacciarli dentro a tutto il resto. E allora via con la giostra e, in ordine cronologico (seppure non di importanza): analisi e verifica di una ipotesi di lavoro, a passo di corsa, anche se questa sarebbe stata la cosa più interessante della giornata; poi un esame; poi un incontro per una tesi; poi un altro esame; poi la programmazione di una mostra; poi un altro esame (e vai! Sono finiti!!!). E alla fine, siccome il tempo è avanzato (!!!) c'entra di mezzo anche qualcosa di privato, per esempio una visita dal medico, una conversazione (camminando, però, non sia mai che si batta la fiacca), un acquisto.

SABATO: apnea assoluta! Vorrei passarlo a dormire, ma va a finire che ci devono trovare posto tutte quelle cose non fatte in settimana. Compreso svuotare la valigia dei giorni precedenti che stazionava intonsa (ancora) nel corridoio. Compreso aprire un pacco di libri. Compreso domandarsi: ma quando mai li leggerò?

DOMENICA: esiste? 

 


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