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Tempo di bilanci

Creato il 13 marzo 2012 da Danemblog @danemblog
Mi sono dimenticato di scrivere, che venerdì 9 marzo, cioè quello appena passato, danemblog ha compiuto un anno di età.   Non è che sia tutta 'sta gran notizia e vi è concesso etichettare la questione, sotto la categoria "esticazzi" - che a mia modesta opinione dovrebbe essere sempre più folta. MA è così che si fa: se tu vedi quelli che scrivono in un blog, tutti quanti buttano là un post-compleanno - e a me piace essere conformista. Certo, di solito, lo fanno il giorno stesso - nel nostro caso sarebbe stato meglio l'altro ieri - ma siccome ci siamo dimenticati eccoci qua: a me piace anche quest'anticonformismo un po' naif. Tempo di bilanci Scioriniamo qualche numero: danemblog, è stato letto in quest'anno da 71214 volte (alle quali andate aggiunti voi, che state leggendo adesso). Il mese con più visualizzazioni di sempre, è stato il settembre2011, con 14mila e rotte letture, a fronte di una media di circa 6870 mensili. Il post più letto in assoluto, è stato "Il dito medio di Alberto da Giussano", con 6189 visualizzazioni totali. Per quello che invece riguarda l'origine del traffico, al primo posto c'è il sito di aggregazione di notizie OKNOtizie e poi Google, rispettivamente con 17 e 14 mila contatti totali. Ultima questione, il pubblico: dopo l'Italia, il maggior numero di letture viene dagli USA, seguiti da UK e Germania, poi Spagna, Russia, Francia e poi via via, una serie infinita e inattesa di posti.  Tralasciando i numeri, proviamo a fare un bilancio più tecnico, per quanto duro possa essere. Il nostro blog - e dico nostro, perché sebbene ci scriva quasi e unicamente io (Em) ormai, Dan resta parte integrante, sia come proprietaria, sia come indispensabile supporto redazionalmente amorevole (giusto per dire, che invece di dirmelo chiaramente quando scrivo cazzate, usa gentili e dolci giri di parole. ndEm)  - non è un blog di quelli stellari, of course. È uno dei tanti, indubbiamente e forse per fortuna, se calato in un contesto nazionale (lasciamo perdere quello internazionale). Certo essere considerato intorno alla 200esima posizione nella classifica di Wikio "costume&società", è stata una soddisfazione; anche se adesso siamo scesi e risaliremo con difficoltà. Se invece caliamo la questione a livello locale, le cose cambiano. Sì, perché a questo punto danemblog, diventa qualcosa di normalmente importante: "normalmente" lo uso sia in tono modesto, sia in termini di "paragone con la norma". Prendendo infatti alcuni dei mensili di diffusione gratuita bastiola (Bastia4Weeks, e via dicendo), che poi si sposta anche nei paesi limitrofi, il blog è nella media, o sulla media, a volte di poco sopra. La distribuzione si attesta intorno alle 6/7mila copie, più o meno come le nostre visualizzazioni. E questo non fa che renderci orgogliosi - sempre con modestia, anche perché non è che ci stiamo confrontando con il The New Yorker. Se poi consideriamo che quello che scriviamo o linkiamo noi, è frutto soltanto di due menti, a tempo più o meno perso, senza redazione e strumentazioni, allora béh... Ma a Bastia, di questo, se ne sono accorti in pochi (grazie Nicola, a dire il vero. ndEm). E forse, anzi, vedendo i dati di Google Analytics di sicuro, anche per danemblog, vale il detto biblico "Nessun profeta è bene accetto in patria (Luca 4,24)". Di qua ci leggono in pochi, bisogna prenderne atto. E perché magari, non è che siamo, anzi sono - ché Dan non c'entra - 'sto pozzo di simpatia e affabilità, e perché forse non intercettiamo i gusti locali (?). Poi c'è quella minuscola e anticampanilistica invidia del vicino di casa e magari anche un po' di timidezza. Chissà? Fatto sta, che questo blog non cambierà: lo scopo non è certo intercettare i gusti di qualcuno, almeno per il momento. Questo è un blog, se ti piace lo leggi, se no cambi pagina. È semplice e democratico, come poche altre robe al mondo.  Concludo con un qualcosa di più romantico, sullo scrivere un blog. Sì, perché è qualcosa che va detto, perché molti non se ne rendono conto. Scrivere un blog, è una cosa bellissima. Nella semplicità la ragione: è bellissimo, perché hai uno spazio dove poter metter nero su bianco quello che pensi, condivisibile o meno che sia. Lo schermo del computer è un'ottima coperta di Linus e un'eccellente barriera verso gli altri: da qui, da questi tasti, non pensi nemmeno alla timidezza o all'introversione, da qui si cancellano tutte le umane insicurezze. Per certi versi è terapeutico: rilassante e scaricante. E poi è un ottimo esercizio per la mente. Ti tiene allenato a scrivere e soprattutto a leggere: a dire, ma in maggior parte ad ascoltare. E non cercate di nascondervi dietro a un "non ho il tempo" qualsiasi: il tempo c'è e semmai si trova, non scherziamo. Se ne avete voglia, fatelo: è questo il mio invito. Di qualsiasi cosa vogliate parlare, parlatene, senza che vi fermiate nemmeno per un attimo, a pensare cosa ne dirà la gente, o cosa ne direte voi.  Tilt-Shift, ecco tutto.
Adesso esprimo un desiderio, e spengo la candelina...ffffhhh!!!
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