Magazine Informazione regionale

Tempo pieno con cooperative, la linea dei Codazzi boy’s e di Jane Alquati non è quella del Pd: non si pagano le tasse per poi veder privatizzare e pagare una seconda volta

Creato il 02 luglio 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Perché bisogna privatizzare a tutti i costi dopo i pessimi risultati di alcuni servizi essenziali? Perché ritenere eternamente eccessivi, anche dopo oltre dieci anni di blocco delle assunzioni decisi dalle leggi finanziarie di Berlusconi e Tremonti nei primi anni 2001, i dipendenti pubblici? Un peso, un intralcio, fannulloni, assenteisti. E sono gli unici invece, in determinati settori, che garantiscono controlli su opere pubbliche che risultano a rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata. Privatizzare, esternalizzare come sottoponendo a rimedi miracolosi, servizi che andrebbero semplicemente fatti funzionare meglio! Perché questa ideologia del bisturi a danno dei cittadini, costretti prima a pagare le tasse per pagari i costi della democrazia, e poi a pagare altre tasse, tariffe, rette, ticket, per garantire il privato che dev’essere assistito dallo Stato nel sostituire lo Stato!

Non c’è bisogno di essere vecchi comunisti per pensarlo. Se pago le tasse, chiedo un servizio e anche rappresentanza. E’ un principio liberale, non statalismo. Un vecchio principio radicato nella storia, ben prima che sorgesse il movimento socialista. Non si confondiamoci.

Così la proposta dell’assessore Jane Alquati di offrire il tempo pieno affidandolo alle cooperative non è condivisa dal Pd, nel metodo e nella sostanza.

Il vicecapogruppo del Pd Daniele Bonali sottolinea che l’orientamento del partito non è quello di appaltare all’esterno: “Prima bisognerebbe verificare se il servizio pubblico non è in grado di adempiere alla richiesta di organizzare il tempo pieno. Basta che lo si faccia in tre istituti e si soddisfa l’intera città. Se riorganizzando i servizi si può arrivare allo stesso risultato senza appaltare a cooperative si ottiene il risultato di dare più efficienza al servizio per il quale i cittadini già pagano le tasse. In altre città, come Mantova e Brescia, si riorganizza, non si appalta. Ma a queste decisioni si dovrebbe arrivare dopo un confronto fra i soggetti interessati. Ci si siede a un tavolo con i sindacati, il Comune, le scuole, e si cerca la soluzione. Solo se non c’è soluzione con le risorse a disposizione del Comune si dovrebbe appaltare. Il nostro naturalmente non è un partito totalitario: c’è chi parla a titolo personale, liberamente, e c’è chi esprime la linea condivisa dal partito. Si ricorre alle cooperative per aiutare, non per togliere lavoro alla sfera pubblica”.

La procedura dovrebbe essere invertita: invece di privatizzare, esternalizzare, appaltare per principio, occorre dunque migliora il servizio esistente e offrire il tempo pieno senza far pesare i costi sugli utenti con una compartecipazione (retta). E’ la stessa logica per cui il Pd non ha sposato la linea di Giovanni Gagliardi, che a titolo personale ha sostenuto nell’ultimo consiglio comunale che i dipendenti pubblici sono troppi. Un discorso che poi merita precisazioni circostanziate. Il Comune in ogni caso ama l’appalto, il privato, l’incarico. E ancora una volta alla Nazareth, ma anche all’Iride, Altana ecc. Ci sono cooperative che lavorano tanto e altre meno (la cooperativa Sentiero non lavora molto: perché è della Legacoop allora va punita?). Criteri di scelta che non sono noti, che si decidono negli stessi uffici dove si parla in modo aperto e ameno dei Codazzi boy’s.

Questa è una linea: affidarsi a don Pier Codazzi, simpaticissimo sacerdote. Bene. Altra linea è dirsi di centrosinistra e seguire princìpi diversi. Ogni scelta è libera, fortunatamente siamo ancora in democrazia, ma un centrosinistra a mio avviso fa assai bene a pensarci. Non ci si può sottomettere alla Chiesa dei diktat, dei no non negoziabili, dei privilegi, non si può dialogare con chi detta la linea sui diritti civili e non ammette confronto, per dominare. Ad alcuni piace tanto questa linea della Chiesa a quelli di sinistra no. Questione di coscienza. Lo spiega Ettore Martinelli con parole chiare, lo spiega il nunzio apostolico di Parigi mons. Luigi Ventura con altrettanta chiarezza, in documenti pubblicati su questo blog.

Perché? Detto in breve, perché il Vangelo propone la salvezza tramite sacrificio di Gesù Cristo, mentre il movimento socialista storicamente unisce i lavoratori per migliorare le condizioni di lavoro e di vita senza aspettare il paradiso. Ambiti semplicemente assai diversi. A Cesare quel che è di Cesare.

0.000000 0.000000

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :