Nei salotti del Cairo
Oggi nei salotti della Cairo bene, l’argomento del giorno è “La rivoluzione egiziana”. Non tutto il popolo ha la stessa opinione per quanto riguarda i martiri, ma la maggior parte del popolo è a favore della rivoluzione mentre c’è una piccola percentuale che ancora è a fianco di Mubarak.
In un piccolo cerchio di elite, l’inviato italiano ha avuto modo di conoscere sua Eccellenza l’Ambasciatore Dr Mahmoud Farghal una figura di spicco a livello internazionale.
Vostra Eccellenza, cosa ne pensa dell’Egitto attuale?
”C’è un abisso tra il popolo da una parte e il Governo e il Consiglio dei Militari dall’altra, in quanto il popolo vede che sia il Governo che il Consiglio Militare si muovono lentamente per quanto riguarda gli scopi della rivoluzione. Tutto questo potrebbe portare scompiglio in quanto non c’è trasparenza sia da parte del Governo e sia da parte del Consiglio Militare. Il popolo egiziano cerca di migliorare il tenore di vita e per questo si batte. Ma parlando della nuova fase, non possiamo dire che i caduti non hanno quel merito per essere riconosciuti come tali.
Attualmente ci troviamo anche davanti ad una situazione spiacevole dove c’è condanna ma non c’è pena per i simboli del regime di Mubarak.
Il popolo non sa chi Governa il Primo Ministro Essam Sharaf o il maresciallo il Presidente del Consiglio Militare. Attualmente al Governo esistono 5 o 6 Ministri che si trovavano ai tempi di Mubarak, indubbiamente continuano il loro discorso, non pensano al popolo, per questi motivi dobbiamo esaminare due punti molto importanti:
1) I simboli del regime di Mubarak che cercano di penetrare ancora nella vita politica, ma il popolo non permette a loro di fare questo;
2) i teppisti e i gli ex prigionieri liberati durante la rivoluzione.
Anche se non si capisce che non c’è controllo nell’ambito della sicurezza sociale, noi abbiamo paura che questa non stabilità di questi giorni porti:
1) Alla borsa che scende;
2) La diminuzione degli investimenti;
3) La diminuzione della produzione;
4) La diminuzione il turismo;
Il pericolo è quindi la disoccupazione. Il popolo davanti a questa situazione potrebbe arrivare a pensare di non aver più fede nella rivoluzione. Malgrado tutto sono ottimista ma ottimista responsabile. Il popolo ha finalmente capito; e non accetta sia la dittatura che la corruzione.
Oggi noi guardiamo al futuro con ottimismo aspettiamo la Costituzione, il Parlamento, il Presidente che dovrà essere eletto massimo 2 volte.
Desideriamo uno Stato libero, dove vengano applicate le leggi. L’Egitto dovrà occupare il posto Regionale nel Mediterraneo. Il Mediterraneo come punto d’incontro per scambi culturali. Ma noi dobbiamo essere ottimisti in quanto la società internazionale apprezza l’Egitto. Oggi hanno sovvenzionato la Tunisia con venti miliardi, ma una parte andrà anche all’Egitto.
Il cambiamento che si farà non sarà solo per l’Egitto, ma per tutti i Paesi. Un cambiamento tramite la rivoluzione o di movimenti di correzione
L’elefante si sta muovendo.
“Il figlio ha rispettato il Padre, ma il primo ha una coscienza, come il popolo egiziano.
Se noi oggi chiediamo vuoi ritornare da tuo Padre, gli egiziani risponderanno:” no”.
Lei pensa che i giovani siano preparati?
Indubbiamente! grazie ad internet hanno avuto modo di confrontarsi con gli altri, e sono pronti per un futuro migliore. Io credo nei giovani e nel cambiamento in positivo. L’Egitto dovrà tornare a risplendere, con una stabilità economica.
L’inviato, Ruggieri Luisiana





