PIAZZA TAHRIR ENTRA NELLA STORIA
Ieri Piazza Tahrir era gremita di dimostranti venuti da ogni parte del Cairo per rivendicare i loro diritti, e lottare contro un Governo che nonostante quello che sta accadendo continua ad essere dittatoriale.
Erano le 19,00 quando noi siamo entrati nella Piazza gremita di dimostranti venuti da ogni parte.
La paura era nell’aria e dentro gli obbiettivi delle nostre macchine fotografiche, con il timore di essere scoperti e magari picchiati. A Piazza Tahrir siamo rimasti
coinvolti nella lotta in nome della libertà. Noi giornalisti non potevamo non essere presenti in un passaggio così delicato della Storia, dove il Mondo Arabo sta cercando di uscire allo scoperto per occidentalizzarsi.
A piazza Tahrir i dimostranti parlavano al pubblico,e pian piano che ci avvicinavamo (chi con le telecamere o con macchine fotografiche) la tensione aumentava, tanto che era chiaro che bastava poco per provocare una rissa.
Le bandiere, gli striscioni, gli slogan riempivano ogni angolo della strada quasi invalicabile.
Sulle bancarelle magliettine colorate di nero, bianco e rossoandavano a ruba . E’ il simbolo della rivoluzione contro un Governo dittatoriale che nonostante tutto continua a tenere i Ministri corrotti, mentre il popolo in questa rivoluzione rischia la vitain nome della democrazia.
Oggi “il dopo Mubarak”, è nato un altro partito chiamato Almasrieu Alahrar che significa:”Egiziani liberi”. La notizia risuona negli ambienti del Cairo con grande entusiasmo.
Il Capo di questo partito è un grande manager di nome Naquib Sawris proprietario della Wind di origine copta.
Questo darebbe un colpo di spugna ad un governo amministrato da musulmani, per la prima volta due religioni si trovano a camminare insieme in politica.
Indubbiamente Piazza Tahrir entrerà nella storia come la rivoluzione silenziosa del mondo arabo.
Noi oggi vogliamo offrirvi una nostra foto scattata ieri dove si vede il Presidente Mubarak ridicolizzato all’inverosimile. Uno scoop dall’inviato speciale
Sono le ore 15,48 questo è tutto dal Cairo
L’inviato
Luisiana Ruggieri (Cleolu)