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Tempo vs denaro

Creato il 30 novembre 2012 da Mrs Garrick

Studiare e lavorare è una fatica micidiale. Ed ora che il corso per prendere il diploma da traduttore volge (finalmente) alla fine, potrò rilassarmi un po’. Solo un po’, perché poi c’è  l’esame, ma di quello se ne parlerà il prossimo anno. Nel frattempo vedo di riprendere fiato e mettermi in pari con i pezzi di vita lasciati indietro in questi ultimi mesi, che di tempo in questo periodo ne ho avuto davvero pochino.

Tempo. Parola magica. Che se ne  è  sempre a corto per fare le cose necessarie, figuriamoci poi di quelle superflue! E che non sono neppure ricca! Sì perché pare che più ricchi si è,  più stressati si e' perché meno tempo si ha per dedicarsi alle cose superflue. Uh!  Almeno questo è  quanto afferma uno studio dell’Università del Texas.  Almeno questo  è  quanto l’economista Daniel S. Hamermesh sostiene nel suo saggio Stressed Out on Four Continents: Time Crunch or Yuppie Kvetch? Infatti più ricchi si diventa più meno tempo si ha e più stressati si diventa poiché con ogni moneta che si guadagna aumenta l'universo di possibilità di cose che si possono fare (tipo andare a Barbados per il week-end...), ma a cui si deve rinunciare perché nella giornata ci sono solo 24 ore e a meno che uno non sia Harry Potter, il sistema di estendere il tempo non  è  ancora stato inventato. Uh!

Oliver Burkeman: time

Non che non ci abbiano provato, sia chiaro.  Come ho letto qualche tempo fa nella mia rubrica preferita sul Guardian Magazine, nell’impossibilitá di estendere il concetto ‘fisico’ del tempo, a ricercatrice americana  Cassie Molginer ha inventato il concetto di time affluence, cioè l’estensione del suo concetto mentale. Come? Ma donando tempo! Pare infatti che donare il nostro tempo aiutando gli altri, abbia un'influenza positiva sulle persone, portandole  a pensare che se donano tempo è  perché ne hanno un sacco a disposizione per se stessi, anche se di fatto non  è  vero. L’idea mi pare molto New Age, quasi in odore di Profezia di Celestino per chi si ricorda quel libro-tormentone, e nonostante abbia un certo senso, devo confessare che mi lascia perplessa. Forse se invece di farmi venire l'ansia per cercare di finire i miei compiti in tempo per la lezione successiva stando alzata fino a tardi per studiare e andare al lavoro la mattina dopo con gli occhi gonfi di sonno per poi ricominciare una volta arrivata a casa, avrei dovuto provare anch'io la tecnica del donare tempo. Solo che poi non avrei più potuto lamentarmi di non avere tempo, no?

 


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