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Tendopoli e tangentopoli

Da Astonvilla
Tendopoli e tangentopoli
In Israele, nazione dove presidenti sono stati costretti a dimettersi per scandali sessuali, stanno spuntando spontaneamente “città delle tende” da un capo all’altro del minuscolo Paese per protestare contro il governo di Bibi Netanyahu e le difficoltà economiche, soprattutto nel settore casa. Sono tutti giovani, tra i 20 e i 30 anni, studenti o laureati da poco tempo, che non riescono a trovare alloggi che si possano permettere e stanno facendo traballare il governo. Nessun assalto, nessuna marcia, nessun casco integrale per nascondere la faccia, nessuna carica della Polizia, nessuno sgombero forzato anche se molte di queste tendopoli di protesta sono spuntate in vie e quartieri centralissimi. Netanyahu nel panico ha cancellato viaggi (di lavoro) all’estero. La Knesset, il Parlamento ha annullato le vacanze per restare in sessione di emergenza. In Italia, si preferisce inviare messaggini autoerotici e per lo più anonimi su Facebook o sui blog degli indignati con il Dvd pagabile con carta di credito , il Primo Ministro se ne strafotte e  va in vacanza nei Caraibi, la Lega si affiitta tre stanzette a Monza e le chiama “Ministeri” per buttare un po’ di polvere negli occhi dei propri disperati seguaci, il Parlamento, dominato e ricattati dagli Scilipoti e dagli scimuniti comperati un tanto alla poltrona vota l’ennesimo paciugo giuridico per mandare in vacca i processi e salvargli il sedere. Chissà che effetto farebbe vedere una tendopoli allargarsi pacificamente nel centro di Roma, da Piazza del Popolo a Piazza Venezia passando per Largo Chigi, silenziosamente, disciplinatamente manifestando contro un governo che chiaramente l’Italia non può più permettersi e ci costa miliardi di Euro in interessi punitivi sui BPT, i buoni pluriennali del Tesoro. Non accadrà. Siamo il solito popolo di parolai e di tifosi da curva, tutto urla, fumogeni e vaffa. Riposa in pace, se ci riesci, Peppe.
VITTORIO ZUCCONI


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