Magazine Talenti
Avevo tante cose da scrivere, ma dopo la pubblicazione della mia lettera sulla rubrica Italians di Beppe Severgnini sul Corriere della sera online(http://www.corriere.it/italians/10_settembre_14/Finito-il-primo-romanzo-inizia-il-difficile_b1c51ca4-bf40-11df-8975-00144f02aabe.shtml) ho ricevuto tantissime e-mail che mi hanno commosso. Lettere da tutto il mondo, incredibile! Non credevo che le mie parole arrivassero a toccare anche gli italiani all'estero. Oggi ho scelto di pubblicare una mail di una scrittrice che solleva un argomento comune a tutti i creativi: come non demordere nella difficile strada verso e dopo la pubblicazione.
Vanessa,non scrivo mai mail in risposta alle lettere che leggo...di solito rispondo a chi scrive in risposta alle mie pero', cara Vanessa, ho fatto un'eccezione. Avrei voluto io scrivere questa sua lettera a Servergnini, al quale invidio il successo e il vivere della propria scritturA. Anch'io ho pubblicato un romanzo a mie spese e mi sono ritrovata con lo stesso problema: come farsi conoscere? I blog, i web i concorsi a pagamento sono solo una perdita di tempo lusingano solo la voglia di fama, fittizia, ma 99 volte su 100 non servono a farsi conoscere. Io ho mollato da un anno. Peccato perche' scrivere mi fa sentire viva ma e' dura ritagliarsi degli spazi non solo per scrivere, ma per cercare un editore, e poi cercare di farsi conoscere. So di non aver rinunciato, sono solo in pausa. Qualcuno, pochi a dire il vero, ha iniziato cosi' e ha avuto successo chissa'....Lei cos'ha scritto di bello? SalutiIlaria Mascetti
Ilaria,posso solo risponderti che sono lusingatissima che tu mi abbia scritto e che devi credere fortemente in te, se la scrittura è il tuo destino ogni sforzo ti avvicina al tuo personale paradiso: la pubblicazione nazionale con il libro seriamente reperibile in ogni libreria. La negatività è solo una sciocca interferenza che non porta a nessun risultato. Se non ci credi tu, nessuno lo farà. Rimboccati le maniche, tira fuori il talento e muoviti con ogni mezzo possibile. Il fatto che ci siano degli ostacoli non implica che non possano essere superati. Condividere emozioni come il senso di sconfitta può esserti utile per scrivere e trasformare i sentimenti negativi in un racconto nuovo, trasferendoli ad un personaggio...questo è quello che faccio io. Si tratta solo di prendere le energie e indicargli un'altra strada anche perchè le case editrici non sono come le multe: non arrivano a casa a cercarci. Sono convinta che il carattere e la determinazione facciano la differenza tra il dilettante e il professionista, quindi chi ha grinta prima o poi riesce a ritagliarsi un suo spazio.Vanessa
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