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TENNIS - Al torneo juniores di Wimbledon, spunta il giovane marchigiano: Quinzi il "predestinato" in cerca di gloria.

Creato il 06 luglio 2013 da Andreakur
C‘è un italiano in finale a Wimbledon: è Gianluigi Quinzi, 17 anni di Cittadella ma cresciuto nelle Marche a Porto San Giorgio(quindi nel torneo juniores), colui il quale è etichettato come “il predestinato”, almeno in Italia, dove si speri diventi “the new” Panatta, paragone coniato in modo irriverente (per Panatta) nei primi anni ’90 quando il fu Cristiano Caratti raggiunse i quarti di finale a New Haeven provenendo dalle qualificazioni. Quinzi, che affronta l’occhialuto coreano Hyeon Chung, un tipetto tutto serve and volley, potrebbe eguagliare così Diego Nargiso, che vinse Wimbledon juniores nel 1987 e al quale è accomunato per giocare con la “mano del diavolo”, la sinistra. Quello che ancora non ci è chiaro è se gioire per il suo posto n. 405 in classifica (a maggio ha vinto il suo primo 10.000 dollari tra i professionisti) oppure deprimerci, pensando ai vari Becker, Chang e compagnia cantante, che alla sua tenera età erano già fenomeni veri. Ma anche Quinzi è passato per Bollettieri a 12 anni e si allena all’estero, in Argentina, con un coatch argentino (Eduardo Medica) e due preparatori atletici sudamericani (Salinas e Anselmi). Basterà per farne, se non proprio un campione, un buon giocatore? Comunque vada questa finale juniores, per Quinzi la strada da pedalare è ancora lunga.

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