Dicembre è un mese di bilanci per quanto riguarda il tennis in ragione della relativa tranquillità agonistica che concede a molti dei suoi protagonisti. Compresi quelli nostrani. E’ proprio su due di loro che concentriamo le considerazioni di fine stagione, in chiave positiva. Sono Matteo Donati e Lorenzo Sonego, entrambi classe 1995 e dalle due storie professionali completamente diverse, anzi profondamente opposte. Testimoniano che non sempre per arrivare è necessario compiere lo stesso percorso, anche se il livello ad oggi raggiunto dall’alessandrino Donati è chiaramente superiore rispetto a quello toccato da Lorenzo Sonego. Entrambi hanno però dato chiari segnali nel corso di questa stagione.
Donati è passato dalla posizione numero 407 di fine 2014 a quella di 183 del 30 novembre 2015, con un best ranking fatto registrare alcuni mesi fa di numero 159 e le perle stagionali del secondo turno nel Masters 1000 di Roma (con partita ben giocata e persa contro Berdych) e della finale nel ricco Challenger di Napoli da 106.500 euro, nonché molti altri buoni piazzamenti a livello Challenger e le qualificazioni giocate agli US Open. Frutto di un’oculata preparazione invernale, che l’allievo di coach Massimo Puci ripeterà a breve, e dell’innata predisposizione al professionismo, manifestata fin da quando bambinetto era seguito dal suo primo e fondamentale maestro, Roberto Marchegiani. Un Donati che ha percorso in ogni caso le tappe classiche del tennis giovanile (con le convocazioni del caso nelle nazionali di categoria e prima ancora nelle formazioni regionali) prima di affacciarsi al professionismo.
Sonego, torinese che non ha invece frequentato i circuiti giovanili di alto livello, uscendo allo scoperto solo a metà della scorsa stagione (quando ha abbandonato gli Open per dedicarsi ai futures) ha saltato in lungo, in termini di classifica, passando dalla posizione di numero 812 (29 dicembre 2014) all’attuale, che è anche best ranking, di numero 374 Atp. Ha centrato due vittorie futures, a Santa Margherita di Pula, ed è salito tre volte in stagione negli ottavi di finale a livello Challenger, su tutte a Torino, nell’appuntamento organizzato al Monviso Sporting Club, la scorsa settimana ad Andria, due settimane prima ad Ortisei, dove aveva sfiorato la vittoria contro Ram, top 100 Atp. Ha insomma dato segnali di crescita, che dovranno essere confermati nel 2016, e di poter giocare ad un certo livello. Si è allenato fino alla scorso giugno con il suo coach e lo staff del centro presso l’Ace Tennis Center di Volvera e da alcuni mesi ha seguito Gipo Arbino nella sua nuova avventura professionale al Green park di Rivoli.
La scommessa per entrambi i giocatori è di salire sempre più alto con l’obiettivo d’ingresso nei top 100 Atp per Matteo Donati e d’ingresso nei top 200 Atp per Lorenzo Sonego, due ragazzi terribili della classe 1995. Alla quale appartiene anche Stefano Napolitano che quest’anno è sì migliorato ma non quanto ci si aspettava. E’ attualmente collocato sulla 400esima poltrona mondiale ma il suo valore potenziale è ben più alto. Anche per lui il 2016 potrebbe essere quello della svolta.
