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Tennis: Giulia Rostagno: passione, impegno e voglia di crescere

Creato il 21 novembre 2014 da Sportduepuntozero

tennis - giulia rostagnoQuattordici anni da poco compiuti, il 24 ottobre scorso, il tennis in primo piano e tanta passione per ciò che nacque come un gioco di cortile quando aveva 8 anni: “Iniziai a palleggiare così – racconta Giulia Rostagno – perché un amico mi fece conoscere il tennis. Mi piacque e così approdai al TC Laghi Valperga, una struttura vicina a casa. Poi il passaggio ad Ivrea, quindi l’approdo nel mio attuale circolo, lo Sporting Borgaro. Era il luglio del 2011”. Da allora di piccoli e grandi passi con la racchetta Giulia ne ha compiuti, incrementando sempre più voglia ed impegno: “Sono quattro o cinque gli allenamenti settimanali – prosegue -. Il lunedì, il mercoledì e il venerdì lezione di gruppo e atletica. Il martedì lezione individuale, così il sabato se non devo scendere in campo nei tornei”. A proposito di competizioni, è da poco arrivato un successo in un torneo week-end, al TC Pino Torinese: “Era da un po’ che non centravo un titolo e a Pino ho giocato bene superando diverse avversarie e, in semifinale, un’esperta 4.1. Abbiamo giocato sulla moquette e al coperto e temevo per la mia caviglia recentemente infortunata. Sono entrata in campo determinata e ho risolto bene la pratica. Una bella soddisfazione. In finale la vittoria è arrivata per il forfait della mia avversaria, l’aostana Rocca. Avrei preferito comunque giocarla”.

Allenamenti e partite, e lo studio. Come si concilia tutto ciò?: “Spesso faccio i compiti in macchina, tra uno spostamento e l’altro. Non mi pesa e per ora a scuola i risultati arrivano anche se quest’anno ho sentito il passaggio dalle medie al Liceo Scientifico. Bisogna organizzarsi ancora meglio, pianificare tutto”. La soddisfazione arriva anche dopo un allenamento ben fatto: “Se si è dato tutto è così, come in partita, a volte anche se l’esito del confronto non è favorevole”. Che tipo di giocatrice ti definiresti?: “Mi piace molto costruire il punto e poi chiuderlo, da fondo campo o anche a rete. Da piccolina mi affascinava la volèe. Ora cerco di completare il mio tennis”. Superficie preferita?: “La terra rossa”.

Giocatore o giocatrice di riferimento?: “In campo maschile mi piace molto guardare Federer perché è spettacolo puro. Un vero talento al servizio del tennis, con colpi d’alta scuola in ogni zona del campo. Ammiro però anche giocatori come Nadal e Djokovic che con meno talento dello svizzero sono riusciti a raggiungere risultati fantastici. E’ questo il frutto del lavoro e dell’impegno. Stessa cosa potrei dire di Ferrer, un vero esempio di costanza di rendimento. Nel settore femminile mi piace la Williams per come sa imporre il proprio gioco. Tanto di cappello a Sara Errani per la forza mentale”.

Guardi il tennis in televsione?: “Non molto. Mi piace il doppio perché è vario. Così come il tennis di una volta nel quale c’erano più schemi rispetto ad oggi”. E tu su quali aspetti tecnici stai lavorando?: “Dopo aver migliorato la seconda di servizio con la quale spesso commettevo doppi falli, ora sto cercando di potenziare la prima. Mi sto esercitando anche sulla smorzata che in campo femminile può tornare utile. Sul diritto e sul rovescio sto curando, supportata dai miei maestri, le impugnature”.

Tra gli impegni agonistici del momento anche il Trofeo Invernale a squadre limitato 4.1 e denominato “Roberti”, con i colori dello Sporting Borgaro: “Il tennis è uno sport individuale ma far squadra è bello. Con le mie compagne ho vissuto un’esperienza in trasferta a Brescia e mi è piaciuta molto. Così come quelle fatte da giovanissima prima al Centro Federale del Brallo, quando dovevo rimanere una sola settimana e ne feci due, e poi a Barcellona. In Spagna ricordo lo sforzo per parlare inglese e farmi capire. Una cosa arricchente”.

Amante dello sport a 360°, dal calcio all’arrampicata, Giulia adora la musica attuale (suonava la batteria fino alla scorsa stagione) e godersi la televisione in compagnia di un buon gelato: “Rigorosamente al gusto di nutella o stracciatella. Inutile mangiarlo alla frutta. Ora mi sono ripromessa di non degustarne fino al 4 dicembre”. Obiettivi per il 2015?: “Continuare a progredire e riuscire a mettere in atto in torneo quanto appreso negli allenamenti. I progressi in classifica saranno una conseguenza. Così come scendere sul terreno di gioco sempre grintosa e competitiva, caratteristiche che qualche tempo fa mi mancavano ed ora, piano piano, stanno emergendo”.

Il prossimo torneo è già dietro l’angolo, magari con l’obiettivo di ripetersi. Il sogno nel cassetto?: “Poter vivere di tennis – conclude – provando a diventare una professionista”.


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