È stato necessario il doppio per assegnare sui campi del CH4 Sporting Club Italgas di Torino il 5° Trofeo Felicino Costa Medich, indimenticato maestro del movimento piemontese e per molte stagioni insegnante proprio su questi terreni di gioco. A vincerlo sono stati Massimo Larivera ed Antonio Tomasetto che hanno piegato nettamente, per 6-2 6-1 il tandem composto da Francesco Scermino e Michele Maicu. I primo portacolori dello Sporting Borgaro, i secondi della Sisport, società che aveva conquistato il Trofeo nella scorsa stagione. I due singolari, infatti, avevano lasciato lo score sulla perfetta parità, 1-1. Massimo Larivera si era imposto in due agili frazioni (6-1 6-2) a Michele Maicu, facendo valere il braccio ed i colpi da maestro di cui dispone, a dispetto dell’attuale falsa classifica di 4.3, determinata solo dalla lontananza agonistica. Maicu, dotato di un efficace tennis mancino, ha provato ad inizio seconda frazione a rialzare la testa, portandosi dallo 0-3 al 2-3. Ma è stato solo un lampo. Larivera, infatti, ha immediatamente ricambiato marcia e chiuso le ostilità.
Nel secondo singolare è stata autentica lotta tra Antonio Lombardi, tesserato per il Borgaro e Stefano Balzaretti (Sisport). Balzaretti è partito meglio, sfruttando l’avvio in sordina del rivale. Poi Lombardi ha rotto il fiato e fatto proprio il set grazie a diversi game conquistati sul filo di lana, per la chiusura sul 6-4. Nella seconda frazione Balzaretti, pur sofferente per un piccolo problema muscolare, ha rimesso le cose a posto e pareggiato i conti sul 7-5. Ultimo set deciso al tie-break, ancora in favore di Balzaretti per il 7-6 finale.
Lombardi al termine, da capitano dello Sporting Borgaro, ha così commentato: “Una bella soddisfazione per noi, che siamo anche amici oltre che giocatori del circolo. Quest’anno siamo riusciti a non incorrere in troppi incidenti e ci siamo presentati compatti all’appuntamento. Vincere un trofeo fa sempre piacere e farlo in nome di un grande maestro ancora di più”.
Tennis come passione?: “Assolutamente – prosegue Lombardi – anche se a volte porta via spazio a famiglia e affetti. Ma il richiamo è troppo forte, così l’emozione che genera. Anche quando capita come in quest’occasione che in singolare uno dei due protagonisti perde alla soglia delle 2 ore e mezza di lotta. Bravo lui e mea culpa per non aver spinto sull’acceleratore quando sarebbe stato il caso di farlo”.
Soddisfatti gli organizzatori, guidati dal DS del circolo, Giovannetti: “Questo è sempre un bel modo per ricordare i nostro maestro Felicino Costa Medich, sempre presente in tutti noi grazie ai suoi preziosi insegnamenti”.