Lorenzo Comollo, per gli amici “Lollo”, è il direttore della Scuola Tennis Ace Tennis Center di Volvera. Classe 1978 ha iniziato relativamente tardi a dar di racchetta, quando aveva 11 anni, con il maestro Beppe Bortolan, allo Snoopy. Poi ha via via bruciato le tappe conquistando la più alta classifica italiana di 2.1 e difendendo nella massima serie del tennis azzurro a squadre, l’A1, i colori del TC Alba (dopo aver contribuito a portarlo ai vertici) e del TC Cà del Moro Lido di Venezia. I migliori anni di carriera sono stati il 2000, 2001 e 2002. Nel 2003 anche il riconoscimento FIT Piemonte di miglior giocatore della stagione. Maestro nazionale dal 2013 è stato direttore della Scuola Tennis dell’ASD Le Pleiadi di Moncalieri e dal 2004 al 2010 impegnato negli insegnamenti al TC Monviso di Grugliasco, passando dalla classica Scuola Sat all’agonismo. Tra le sue esperienze da giocatore anche quelle nei futures e nei challenger, per poi diventare sparring dei campioni al Country Club di Montecarlo.
Prima di tennista era stato un judoka…poi provai per scherzo il tennis al mare e fu subito feeling: “Anche sulla base di questa mia esperienza – sottolinea – sono favorevole al fatto che in età giovanile l’allievo diversifichi l’impegno sportivo, al fine di sviluppare meglio le sue capacità fisiche, di motricità e coordinazione. All’Ace ho trovato quello che da insegnante ho sempre cercato, ovvero il poter mettere l’allievo al centro del progetto, sia sotto il profilo tecnico che personale. Qui non ci sono disturbi esterni, i ragazzi lavorano tra di loro e possono esprimere il massimo. Tutto ruota intorno a loro. Il nostro comune obiettivo è permettere ad ognuno, sono circa 40 gli allievi, di arrivare ad esprimere il massimo del potenziale, guingere al proprio limite, scoprirlo, e non è poco”.
Uno staff composito, il vostro, al quale può essere applicato lo stesso principio: “Indubbiamente – prosegue Lorenzo Comollo – e si ottiene l’ottimo dal confronto costante delle rispettive esperienze maturate spesso in ambiti completamente diversi. Siamo davanti ad un work in progress. Dagli stili differenti prende forma la ricerca di un metodo connotante e fondamentalmente nostro. Sempre mettendo in primo piano le peculiarità del ragazzo e rispettandone l’individualità. Anche dal confronto quotidiano scaturiscono le motivazioni comuni”.
Parliamo del TC Monviso di Grugliasco e della sua scuola. Non si tratta di due entità isolate, bensì collegate: “Assolutamente. Spesso sento parlare di scuola di serie A e di scuola di serie B. Nulla di più errato. Quella del TC Monviso rappresenta il bacino dal quale attingere, un po’ come funziona il principio dei vasi comunicanti. La nostra è una scelta di sistema, assolutamente non casuale”.
La massima soddisfazione provata da insegnante in questo periodo?: “Il fatto di aver visto che tutti coloro che lo scorso anno si sono rivolti a noi hanno rinnovato la fiducia e l’impegno. Il programma è intenso, non esistono festività e si lavora per provare a diventare giocatori a tutti gli effetti. La più piccola è del 2005, una under 10. La maggior parte dei ragazzi è di età compresa tra i 14 e i 18 anni”.
Il tuo obiettivo 2015?: “Continuare a vedere i progressi nel gioco degli allievi, e nell’atteggiamento, e contribuire a far sì che ognuno raggiunga il proprio “goal”. Nel complesso lavorare alacremente per far crescere ancora l’Ace e il TC Monviso, due realtà sinergiche nelle quali i professionisti che operano si interfacciano costantemente, sia per quanto concerne i maestri di tennis che i preparatori atletici. Nulla è lasciato al caso!”.