Con i venti di gioventù che arrivano dal circuito mondiale, vedi le imprese nelle ultime settimane dei 17enni Zverev (tedesco dal carattere mediterraneo) e Coric, croato che si muove già come un piccolo re soprattutto nel suo territorio (vedi Umago dove ha perso ieri in tre set da Fabio Fognini), anche i nostri giovani azzurri, peraltro di un anno più esperti dei due sopracitati, ovvero Matteo Donati e Stefano Napolitano, sono chiamati a bruciare le tappe, o almeno provarci. Donati è in semifinale, oggi, nel 15.000 $ danese di Aarhus, dove figurava in partenza quale seconda testa di serie. Non ha ancora concesso un set agli avversari di turno e ieri, nei quarti, si è sbarazzato senza affanni del portoghese Gaspar Murta, numero 7 del draw (6-3 6-3). Oggi se la vedrà con l’esperto marchigiano Simone Vagnozzi, già top 200 Atp, testa di serie numero 5. Un bel test per verificare la crescita dell’alessandrino, attualmente numero 331 Atp ma con punti in scadenza, quelli dei buoni risultati nella seconda parte della scorsa stagione, e provare a centrare il suo obiettivo d’inizio anno, la top 250 del ranking mondiale.
Napolitano invece ha ceduto, ma con l’onore delle armi, nella semifinale del 15.000 $ di Fano. Nulla da fare per il biellese contro l’australiano Jason Kubler, a segno 7-5 6-7 6-4, ma grossi progressi palesati dal piemontese, sia tecnici che di tenuta mentale. Migliorerà ancora l’attuale graduatoria di 520 Atp.
Sconfitta anche per Giulia Gatto Monticone, nei quarti di finale del 50.000 $ ITF di Sobota / Rokietnica (Pol). La torinese è stata piegata in due set da Stephanie Vogt (6-3 6-4). In ogni caso, per lei, punti importanti per migliorare la classifica Wta. La strada intrapresa è quella giusta per inseguire il best ranking, già arrivato in questa stagione.
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