Una tigre in campo, antesignana in qualche modo della poi leonessa Francesca Schiavone. Stiamo parlando di Raffaella Reggi, classe 1965, già numero 13 del mondo nell’aprile del 1988, oggi a Torino per presentare accanto agli ideatori del Progetto “Da Campioni“, con in primo piano Luca Negro, la sua prossima partecipazione allo stesso in veste di testimonial, accanto ad altri personaggi guida del mondo del tennis italiano come Renzo Furlan e Simone Bolelli: “Mi sento gratificata di far parte di questa iniziativa – ha detto oggi Raffaella Reggi – accanto ad un professionista esemplare come Furlan e ad un giocatore che definirei rinato come Bolelli”. Saranno quattro le tappe dell’iniziativa, ognuna dipanata nell’arco di due giornate. Prima uscita con Renzo Furlan dal 10 al 12 aprile; in giugno sarà la volta proprio di Raffaella Reggi; a settembre di Simone Bolelli e ad ottobre, molto probabilmente, ancora di Raffaella Reggi: “In campo mi trasformo, ancora oggi. Ai ragazzi, i giovani agonisti ai quali mi rivolgo con maggior trasporto, chiedo quando sbagliano la motivazione dell’errore. Quasi sempre non me la sanno dare e questo mi fa pensare. I loro maestri dovrebbero lavorare sull’attenzione maggiore da porre in campo quando si fa qualcosa. E’ solo così che si diminuiscono gli errori e si cresce”.
Raffella Reggi e Torino: “Una città che conosco bene perché da ragazza venivo spesso a trovare una zia, che definisco tale anche se non lo era, e andavo a seguire le partite della Juventus, squadra per la quale oggi tifo anche se in maniera più tiepida rispetto al passato. Non mi è piaciuto, in particolare, come la dirigenza attuale ha trattato Del Piero a fine carriera”. Quelli proposti dalla società Da Campioni saranno dei clinic aperti a grandi e piccini, ai quali si parteciperà pagando la quota d’iscrizione, o direttamente alla Sisport Fiat, o andando sul sito della stessa società.
Parte del ricavato andrà a sostenere la causa del Comitato Collaborazione Medica, associazione fondata nel 1968 da un gruppo di medici torinesi con l’obiettivo di promuovere e assicurare il diritto alla salute a tutti, in particolare alle persone più vulnerabili nei paesi più poveri dell’Africa. Unanimi i giudizi dei tennisti testimonial: “Se ai clinic abbiniamo anche la possibilità di far del bene ad altre persone, allora è il massimo – ha sentenziato Bolelli con un video-messaggio da Astana, capitale del Kazakhstan nella quale da venerdì sarà impegnato nella sfida Davis di 1° turno World Group”.
A seguire gli stage anche lo staff tecnico del centro Sisport, presente oggi in conferenza stampa con i maestri Petitto e Venturini: “Un’occasione di stimolo e accrescimento per tutti – hanno commentato – con momenti tecnici, tattici, confronto con i nostri campioni. Siamo sicuri della bontà della proposta”.