TENNIS: Roland Garros, Fognini il "fighter" e la conferma del doppio Bracciali-Starace.

Non sarà un fenomeno in quanto a stile tennistico ma almeno abbiamo trovato un lottatore, un fighter, un indomito; queste sono le considerazioni che passano per la mente vedendo i falshback sul ligure Fabio Fognini, spintosi sino ai quarti di finale del Roland Garros (nei migliori otto del torneo), dopo aver annullato 5 match points al suo (impietrito) avversario, lo spagnolo Montanes, peraltro giocando gli ultimi games da fermo, a causa di un infortunio (distrazione al muscolo femorale della gamba sinistra) che ne ha impedito la corsa e il servizio. E che non gli ha consetito di presentarsi oggi contro quello schiacciasassi di Djokovic. Nel tennis, come nello sport, mai dire mai, ma scavalcare il muro (sinora) invalicabile del serbo Djokovic, imbattuto da 43 partite, ovvero dalla finale di Davis dello scorso dicembre, superando la soglia di 42 di Sua Maestà John McEnroe, sarebbe stato più di un miracolo, un match durissimo, al 99% perso anche in buone condizioni fisiche. Checchè ne dicano i francesi, spocchiosi, sempre con la puzzetta sotto il naso, pronti a sparare sulla croce rossa italiana, il tennis nostrano ha bisogno di giocatori come "il Fogna", così, che non lasciano un quindici, che sono attaccati al match come un anziano lo è alla vita, non lasciando nulla di insensato, tirando i colpi quando è il momento di farlo, un po’ perché oramai non si ha nulla da perdere, molto perché si ha coraggio. Perché avrebbe potuto ritirarsi Fabio, invece è restato lì in campo, non ha mollato. Ed è andata bene. Peccato, però. Peccato anche per il doppio Bracciali-Starace, eliminati ai quarti da una strana coppia colombiano-argentina quando in precedenza avevano eliminato due doppi assai più accreditati. Comunque, sono segnali forti e importanti per la squadra di Coppa Davis, che dovrebbe passare indenne dal match (d'inizio luglio) con la Slovenia, per presentarsi poi allo spareggio di settembre valido per il ritorno nella serie A. Tutto a patto che Barazzutti non si inventi un'altra genialata stile Bolelli-Starace in doppio...