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TENNIS: Roland Garros, la "Schiavo" sulle montagne russe vola in semifinale.

Creato il 31 maggio 2011 da Andreakur
Montagne russe sul Chatrier. Si parte: 6-1 4-1 per la sua avversaria, quasi quaranta minuti in cui la bella russa Anastasia Pavlyuchenchova picchia la pallina e non fa uno sbaglio, e la nostra lì, che subisce, che regala 15 errori non forzati, che non trova il bandolo di una matassa sempre più intrigata, che sembra girare a vuoto, non esserci. Quando insomma la defending champion del Roland Garros, alias Francesca Schiavone, pare un pugile suonato, che attende il colpo del ko, ecco invece la reazione, veemente, di chi non a caso è soprannominata la Leonessa. Annulla, la milanese, la palla del 5-2 (che vuol dire la morte tennistica) e controbrecca la ragazza russa, rimanendo attaccata al match sino al 5 pari. Qui un altro capolavoro perchè mette il turbo e vince cinque giochi di fila, trovandosi un set pari (7-5 il secondo) e 3-0 avanti nel terzo, con due servizi strappati alla esterrefatta ragazza di Samara. Il punteggio per l'azzurra si fa confortante: 5-1 e due break avanti. Ma, nel tennis, mai dire mai, specie in una partita di alti e bassi come questa. Così accade che ad alzare il ritmo è la bella Anastasia che non avendo più nulla da perdere, seppellita com'è dall'ardore agonistico di Francesca, inizia a macinare quindici su quindici, sino ad issarsi ad un pericoloso 4-5. E' il game della verità, la Schiavone ha il servizio a disposizione per chiudere la contesa ma subisce troppo la cavalcata della valchiria russa: 5-5 e tutto da rifare! Però non c'è più tempo, il cerchio stringe, la Schiavone lo sa e brecca la russa portandosi 6-5 e servizio. Di nuovo l'azzurra vede il treno della semifinale passarle accanto. Ma che fatica! Al quarto match point, dopo aver scongiurato per due volte un terribile tie-break finale, dopo quasi tre ore di battaglia, Francesca Schiavone centra, con le unghie e i denti, la semifinale. E ora o la francese Bartoli o l'altra russa Kutznetsova. Non andiamo oltre, una partita per volta, please. Meno due...

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