Si era arrampicata fino alla trentaduesima posizione del ranking Wta, ma gli infortuni l’hanno convinta ad appendere presto la racchetta al chiodo per intraprendere un’altra strada. Ora lavora nel campo immobiliare come agente immobiliare e il tennis è diventato un hobby, seppur praticato con frequenza. È la storia di Julia Vakulenko, tennista ucraina di buon livello ritiratasi nel 2010, a soli 27 anni.
La carriera. Julia nasce a il 10/7/1983 a Yalta, città di 80.000 abitanti situata nel sud dell’Ucraina. Ereditato da mamma Gala l’amore per il tennis, impugna la sua prima racchetta all’età di sette anni. Cresciuta professionalmente tra Francia e Spagna, debutta nel circuito professionistico nel 1998 in un Itf spagnolo. Nel 2003, a vent’anni, entra nelle prime cento del mondo. Tuttavia, Julia non riesce a confermarsi a questi livelli fintanto che una brutta sequenza di risultati la convince a staccare dal tennis per 8 mesi (agosto’05-marzo’06). Al rientro, raggiunge il terzo turno al Roland Garros (come nel 2003) ma, subito dopo Wimbledon, un infortunio ai muscoli addominali la tiene ferma fino a fine anno. Il 2007 è il suo anno migliore: centra gli ottavi agli Us Open (miglior risultato negli Slam), la finale a Quebec City e la semifinale a Berlino, togliendosi lo sfizio di battere avversarie importanti come Clijsters, Mauresmo, Safina e Hantuchova. Ma anche questa è una stagione a singhiozzo, inframmezzata da troppi infortuni (polso, avambraccio, caviglia) che ne minano la continuità. Ciononostante, Julia chiude la stagione al n.33 Wta (best ranking n.32). I problemi al polso non le danno tregua e la costringono a saltare quasi tutta la stagione 2008. Ora ricorda quei momenti: “L’infortunio al polso è arrivato nel momento migliore della mia carriera. Mi ha tenuta ferma per tanti mesi e quando sono tornata ho dovuto scegliere una racchetta più leggera, che frenava il mio gioco aggressivo“. Costretta a ripartire dagli Itf, sempre più demotivata, nel gennaio 2010 decide di ritirarsi in seguito alla sconfitta nel primo turno di quali a Melbourne contro Bethanie Mattek-Sands: “E’ stata una decisione difficile perché al tennis avevo dedicato anima e corpo. Ma avevo bisogno di sperimentare una vita normale, con un lavoro normale“.
La nuova vita. Tre mesi dopo il ritiro, Julia si sposa con l’impresario Yann Leblond e si trasferisce a Parigi. Dopo aver lavorato per otto mesi in un negozio di Cartier (nel centro di Parigi) ed aver rivestito la carica di consigliere al Roland Garros, da un anno e mezzo la ventottenne ucraina è impegnata in una nuova attività nel settore immobiliare che la vede affiancare il marito nelle vesti di venditrice di appartamenti di lusso con vista sul mare. Vive a cinque minuti dall’impianto del Roland Garros, pratica il golf e, assieme ai suoi amici, va a giocare a tennis due volte a settimana. Non ha alcun rimpianto (“Non mi manca la vita da professionista. Dopo 14 anni mi ero stufata di viaggiare“) e mantiene ancora i contatti con alcune giocatrici (“Con alcune ci sentiamo ancora, con altre ci siamo perse di vista. Comunque, pian piano, quelle della mia generazione si vanno ritirando“). Intanto, si diverte ad allenare i bambini che iniziano ad affacciarsi al mondo del tennis: “A loro posso trasmettere la mia esperienza, grazie alla quale ho capito di aver commesso alcuni errori durante la mia carriera. Comunque, se dovessi rinascere, sceglierei sempre di essere una tennista“. Infine, una dichiarazione d’amore alla Spagna: “Mi sono allenata a Barcellona per dieci anni. Amo quella terra al punto che nel 2007 ho chiesto e ottenuto la doppia cittadinanza. Futuro in Spagna come allenatrice? Non lo escludo, ma adesso mi godo la città dell’amore!”.
tratto da tennis.it Giovedi 10 Novembre 2011