Sono capitata davanti al televisore mentre mia madre guardava la soap “Centovetrine” e mi sono imbattuta in uno spot sessista, l’ennesimo della Ngm.
Si trattava di uno dei messaggi promozionali trasmessi durante la pausa pubblicitaria subito dopo la soap. da subito ho notato quanti stereotipi di genere può veicolare uno spot in pochi minuti.
Delle sexy operaie (sembravano più fabbre) producevano un telefonino per consegnarlo ad una sexy segretaria con una scollatura gigante che doveva regalarlo al suo fidanzato (sicuramente il suo capo o un collega).
Dopo averglielo consegnato si scabiano un bacio sulle labbra e nonappena andata via, il fidanzato compone un numero telefonico e dall’altra parte della linea risponde una delle sexy operaie accompagnata dal claim “non puoi resistere alle tentazioni“.
Insomma, l’ennesimo spot sessista che giustifica e legittima il tradimento maschile, trattandolo come fosse una tentazione da cui è difficile rinunciare per la forte carica erotica della bionda; sessista anche perchè svilisce la donna sul lavoro (ne avevamo tra l’altro bisogno in Italia di questi tempi!), rendendola oggetto sessuale solo perchè sta svolgendo un lavoro considerato “maschile” dalla nostra società, sessista perchè c’è la ragazza che deve ricoprire il suo partner di attenzioni anche se non la ama e infine, sessista perchè paragona il corpo femminile ad una merce…dove la parola ”tentazione” viene utilizzata sia per il telefonino che per la donna he ha i capelli d’oro come il cellulare.
A proposito di donne e tecnologia lo avete visto l’ultimo spot della tre?
Quello che si svolge in una spiaggia dove addirittura c’è una donna (la Mannino di Zelig) che si comporta come un uomo chiedendo a Raoul Bova che voto darebbe ad ogni bella ragazza che passa. Insomma, nel panorama pubblicitario se non corrispondi ai canoni estetici richiesti devi comportarti come il peggiore maschilista. La cosa più triste è che quando vede passare la solita modella maggiorata, quella che vedete sui cartelloni della tre, Raoul le chiede: e a lei che voto daresti?
Quarantanove, risponde lei: il prezzo del telefonino. Quando ho visto lo spot mi sono scese le ginocchia: Possibile che uno spot debba relegare continuamente la figura femminile ad una merce in vendita?
Possiamo tollerare che sia addiruttura una donna ad umiliare un’altra donna in quel modo?
Una persona che vede distrattamente lo spot potrebbe pensare anche che la Mannino sia omosessuale per il suo interesse a valutare le donne che passano, per noi si comporta da sessista, classico atteggiamento etero, perchè introietta degli atteggiamenti maschili, come è sessista lo spot che per poter essere apprezzata dal pubblico le fanno recitare una parte del genere, un pò come fanno le donne potenti della tv.
Mi è proprio scesa la Mannino, che ne pensate?
Mary