Mentre nel 2029 John Connor sta per guidare gli umani alla vittoria definitiva contro la civiltà della macchine, leggasi Skynet, proprio quest'ultima manda un Terminator nle 1984 per uccidere Sarah Connor, la madre di John, prima che lo concepisca.
John manda indietro nel tempo il suo braccio destro Kyle Reeves che trova una situazione anomala con Sarah che ha per compagnia un Terminator ( che chiama papà) e che la protegge da quando lei ha nove anni.
In più affiorano altri ricordi che spingeranno Sarah e Kyle ad andare nel 2017 , proprio appena prima che Skynet conquisti il mondo con la sua App che si chiama Genisys.
A rileggere questa breve sinossi scritta di mio pugno credo che uno che non ha visto il film ci capisca ben poco.
Bene.
Anzi male.
Perché a dire il vero anche io che ho visto il film su questi salti temporali confesso di averci capito ben poco.
E' come se Alan Taylor e il suo team di sceneggiatori si siano dati da fare per innalzare una sorta di cortina fumogena tra il film , diciamo la parte che riguarda i paradossi temporali, e lo spettatore.
Personalmente non posso avere uno sguardo complessivo sulla saga perché ho sempre rifiutato scientemente di vedere il numero 3 e il numero 4 della serie.
E, vedendo Terminator Genisys direi che ho fatto bene perché mi sembra che Taylor la pensi come me.
Riparte dal primo, vedere l'Arnie del 1984 ricreato con una computer grafica che ha del miracoloso è uno shock da cui ancora mi devo riprendere, uno shock piacevolissimo naturalmente, e poi riprende a piene mani gli effetti digitali del secondo dando al suo film un'aria vintage che di primo acchito non dispiace per nulla.
Però ripensandoci , pur non dispiacendo fa notare che si agisca un po' di conserva, senza idee visive nuove.
Il problema è che quando si cerca di proporre qualcosa che vada oltre l'omaggio ai primi due capitoli, beh allora le cose non vanno proprio benissimo.
Direi che questo film ha due difetti fondamentali: per me, fan della prima ora che ha visto i primi due film al cinema praticamente con la bava alla bocca per la goduria , Terminator Genisys dà l'impressione di pasticciare appositamente con i paradossi temporali scegliendo di trattare altri argomenti quasi fosse un film Marvel qualsiasi.
E Terminator senza paradossi temporali è come una fuoriserie senza carburante: bella , per carità ma costretta a rimanere immobile senza neanche far ascoltare il rombo del proprio motore.
Il secondo grosso problema è che trovandoci di fronte a un reboot, una nuova partenza della saga, non è una bella cosa che il protagonista dei primi due film, ovvero il buon vecchio Arnie, rubi la scena ai nuovi innesti del cast come la marmellata a un bambino.
E' innegabile: Terminator Genisys, funziona, per quel poco, solo quando Schwarzy è in scena e si mette a giocare con la sua età ( vecchio ma non obsoleto), con le sue rughe e con i suoi capelli bianchi.
E anche con la fissità marmorea del suo volto, quando prova a sorridere in modo convincente.
Facendo questo dimostra tutta la sua grandezza, guardandosi indietro e iniettando ai suoi personaggi cospicui dosaggi di autoironia ci si accorge finalmente che oggi, forse , è grande come non lo è mai stato nella sua lunga carriera.
Non credo che questo Terminator Genisys passerà alla storia, al massimo può essere considerato un blockbuster furbetto che gioca con l'immaginario di una generazione che oggi ha la testa imbiancata e che cerca un punto di contatto con quella masnada di adolescenti che Terminator lo ha solo sentito nominare o lo ha visto, senza viverlo, nei suoi numerosi passaggi televisivi.
Forse per loro sarà sufficiente.
Per me che i primi due film li ho vissuti al cinema non basta.
E non sono capace nemmeno di accontentarmi di quello che passa il convento.
PERCHE' SI : film da 155 milioni di dollari con effetti speciali all'altezza e una computer grafica che ha del miracoloso, Arnie è immenso e la sola ragione per vedere questo film.
PERCHE' NO : i paradossi temporali sono confusi ad arte, per essere un reboot si basa troppo sul vecchio senza grosse novità, Arnie ruba la scena costantemente al resto del cast.
LA SEQUENZA : lo shock di rivedere lo Schwarzy del 1984, la lotta tra i due Terminator.
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
I primi due Terminator sono titoli per me imprescindibili.
Qualsiasi reboot o remake o sequel non sarebbe mai stato abbastanza per scalfire il ricordo.
Schwarzy a 67 anni suonati ( all'epoca del film , ora sono 68) è ancora duro come una pietra.
Stupito da come rubi la scena con la sua sola presenza al resto del cast, non avrei mai detto ceh sarebbe stato capace di tanto.
( VOTO : 5,5 / 10 )