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Regia: McG Anno: 2009 Titolo originale: Terminator Salvation Voto: 6/10 Pagina di IMDB Pagina di I Check Movies Acquista su Amazon
Per dirla in maniera sintetica Terminator Salvation non è nè carne nè pesce. Tanto per cominciare è un quarto episodio atipico, ambientato sì nel futuro invece che nel presente, ma che tutto sommato è un prequel. Poi non è assolutamente paragonabile ai due lavori di Cameron , ma per fortuna neanche al terzo della saga. Tutta la trama si basa su di un concetto lontano dal realismo quanto dalla logica: Skynet trama un ardito piano per uccidere Kyle Reese (Anton Yelchin) e John Connor (Christian Bale), grazie alla nuova figura di Marcus Wright (Sam Worthington) e quando ne ha la possibilità, fallisce nelle maniere più ridicole ed impensabili. Addirittura resuscitando per un paio di secondi il volto di Schwarzenegger ricostruito digitalmente. Ma partiamo dal principio: corre l'anno 2018 e l'olocausto è già avvenuto. La popolazione vive in uno stato di tipo post apocalittico in stile Mad Max o Guerrieri della Strada per chi amava i libri game. Skynet la fa da padrone, ma è ancora agli inizi, quindi gli umani sono abbastanza organizzati e la resistenza fa il suo porco dovere. Alcuni però vengono catturati di tanto in tanto per essere usati in un modo non meglio precisato. Questo era tanto per scopiazzare da Matrix. John Connor è un leader e non più la mezza sega inconcludente del film precedente. Oggi la pippa la fa Reese. In mancanza del robot di contorno, buono o cattivo che sia è stato inserito un ibrido (Marcus) che non commuove e non è troppo credibile. Un sangue freddo da svizzero di genitori scandinavi sia quando scopre che il mondo è stato dilaniato sia quando si accorge che ha il torace di adamantio manco fosse Wolverine. Insomma, uno magari un pochino si soffermerebbe a pensare. Ok, al di là della storia che forse era immaginabile fosse una cacata pazzesca, il resto regge. Si parte da Bale, che perlomeno non è l'ultimo arrivato e si arriva ad una fotografia abbastanza curata con ambientazioni al top. Con tutti quei soldi a disposizione (200 milioni di ricchissimi dollari) c'era da pretenderlo. Grigi e scuri ovunque, che non guastano, ma anzi danno un senso di desolazione anche quando si alternano alle scene desertiche. Esplosioni realistiche, combattimenti ed azione a tutta randa. Tutto bene, tutto bello, tutti bravi, anche se non c'è niente che ti faccia stare a bocca aperta: il T 1000 di Cameron ci riuscì a suo tempo. Gli effetti speciali sono nella norma anche se gli scontri tra uomo e macchina sono iper realistici. Un grande lavoro da parte della regia e della produzione è stato sicuramente nel creare robot attendibili e che seguissero una certa line story allacciandosi anche ai lavori precedenti. Abbiamo le moto, il robottone gigante, quelli che stanno in acqua come nuove creazioni, ma anche la catena di montaggio, i T 800, i T 700, i T600... Insomma da questo punto di vista direi che i fan più meticolosi possono essere felici. Immaginando che si tratti di un semplice film d'azione lo spettatore resta incollato senza dubbio allo schermo: immagini adrenaliniche, inseguimenti, montaggi immediati, cambi di scena... Scende un po' se pensiamo al fatto che è un film su Terminator. Lacrimuccia che scende quando in una scena parte You could be mine. Capolavoro. L'hanno messa per ricordare che questo film non avrà il solito successo del secondo? Ma lasciamo da parte la nostalgia e diciamo pure che Salvation si salva. Con un bel sei pieno, degno dei suoi effetti speciali e delle sue ricostruzioni epocali. Per quanto concerne il bluray ho una Limited Edition che vanta il gadget della moto Terminator con all'interno i dischi. Il modellino pur essendo di plastica è ben curato nei dettagli e con misure accettabili (circa 20 cm di lunghezza e 13 di altezza). Un soprammobile per nerd. I dischi all'interno sono due, ma solo uno è un BD. L'altro permette la visione DVD e contiene la copia digitale per pc e per PSP: del resto Alfonso Sony dice la sua. Nel bluray possiamo scegliere tra la versione cinematografica e quella estesa (3 minuti in più) con l'opzione MovieIQ per chi gradisse avere informazioni aggiuntive durante la visione. Il mondo è pieno di masochisti. Sempre per questa cerchia di persone è possibile usufruire della modalità Picture In Picture e godere del commento di McG, interviste al cast ed altri inserti. Con il profilo BD Live attivato possiamo scaricare dieci contenuti video denominati Terminator TechCom ed accedere al servizio CineChat per poter discutere del film con un pedofilo giapponese all'altro capo del mondo.
Arriviamo quindi alle cose serie ed importanti: la qualità video è molto buona. Non amo gli effetti speciali aiutati da ambientazioni troppo scure. Non è questo il caso fortunatamente: nonostante il grigiore della fabbrica durante gli scontri finali, il dettaglio è immenso. Gli esterni con tutte quelle esplosioni, gli elicotteri, gli aerei, Terminator Ducati sono limpidi anche se non abbaglianti. L'audio italiano è il top: DTS HD Master Audio. Qui però un po' di delusione. Nonostante l'alta qualità del formato, non trovato il godimento eccelso. Eppure di situazioni per gioire ce ne erano. Le voci erano perfette, ma pallottole, sassi, polvere e pioggia ti circondavano senza che io dovessi brindare al miracolo. Forse è anche l'abitudine. Per gli extra, interessanti, ma poveri come quantità abbiamo (tra parentesi al durata indicativa in minuti):
- Ricreare il futuro (19) - Moto Terminator (8) - Focus Point - Dietro le quinte (30) - Trailer vari
Occhio che alcuni contenuti extra sono visibili attivando la PiP.
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