I termini di paragone esistono, son come le giustificazioni, giustificazioni all’inverso. Non ho mai pensato a quale significato potesse avere il termine “inverso” da solo; inverso è già un paragone che richiama a sé parole come “diverso”, “estroverso”, “disperso”, e da solo sta male perché vive la sua condizione di solitudine. Al contrario – ecco, è più incisivo dire “contrario” perché non ha un contrario – il termine di paragone non sta mai solo, mai, ha sempre qualcosa o qualcuno al suo fianco: è il termine più depresso del dizionario.
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