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Termocoperta e scaldasonno, paura dell'ignoto

Da Ilrepungente @Repungente

Sterminata metà ala parlamentare da una termocoperta pagata con denaro pubblico versato quotidianamente dai cittadini italiani che si è incendiata causando la morte immediata dei politici…

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Questa notizia, se fosse vera, attirerebbe di certo l’attenzione di milioni di italiani perché si parla di politica (tema ormai “caro” a tutti), di strage e della coperta elettrica, questo mostro infernale che ogni anno miete milio... no, miglia… ma che dico, centi... insomma, che scalda da oltre trent’anni le mie gelide coperte invernali.

lancalor coprimaterasso
Tutta questa ironia per sottolineare che, ogni volta che parlo con qualcuno di Scaldasonno o di coperta elettrica, mi guardano con aria diffidente e mi dicono sempre che preferiscono dormire al freddo piuttosto che rischiare di morire incendiati.

Miti e leggende si aggirano attorno alle termocoperte, ma la cosa che posso dire con assoluta certezza è che da più di trent’anni le utilizzo sotto forma di scaldasonno o di vera e propria coperta elettrica e non ho avuto mai un problema, solo benefici.

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Su internet e su Facebook in particolare vedo amici e conoscenti che tirano dagli armadi assurde calze a maglia della nonna, pigiamoni felpati, berretti di lana, antiestetiche calze di spugna sopra i pantaloni del pigiama e chi più ne ha più ne metta pur di non “rischiare” di morire incendiati.

Peccato solo che gli incidenti causati dalle coperte elettriche derivino da un uso improprio della stessa e i possibili rischi si corrono quando:

1) la coperta non è certificata, non è testata regolarmente e non possiede i requisiti di sicurezza imposti dalla legge e previsti dalla regolamentazione europea;

2) il prodotto è ormai vecchio, con cavi rotti o sfilacciati che possono causare cortocircuiti;

3)si sovrappongono molte coperte su quella elettrica in funzione e si crea un eccessivo accumulo di calore;

4) la coperta elettrica è bagnata;

5) la coperta ha oltre dieci anni di vita.

coperta elettrica
Ho provato negli anni sia la coperta elettrica sia lo scaldasonno e le differenze sono notevoli; la prima si mette sopra il lenzuolo e ricopre l’intero letto, mentre il secondo si mette sopra il materasso e l’ho trovato molto scomodo perché non scalda l’intero letto e lo spessore sotto la schiena potrebbe dare fastidio.

Entrambe le coperte hanno un termostato regolabile a due livelli di potenza, con un termostato che stacca l’erogazione di corrente quando si raggiunge una determinata temperatura e il consumo elettrico è molto ridotto.

scaldaletto
Lo scaldasonno basta accenderlo un’ora prima per trovare il letto già caldo, la coperta anche mezz’ora prima di andare a letto, raggiungendo più in fretta il giusto tepore per il corpo; l’importante è ricordarsi sempre di staccare la coperta poco prima di infilarsi sotto le coperte, soprattutto nel caso di persone anziane o con il sonno profondo, per evitare fastidiose sudate in pieno inverno e sotto le coperte.

Dopo decenni di utilizzo della coperta elettrica ho dovuto sostituirla e ho riscontrato seri problemi per trovarne un’altra uguale o anche di marchi differenti e l’alternativa è stata lo scaldasonno; quest’anno, dopo una più accurata ricerca su internet, mi sono imbattuto in un’azienda italiana che dal 1955 produce coperte utilizzando le migliori lane merinos e resistenze certificate in Italia per garantire una massima sicurezza dei prodotti.

Lancalor

Si tratta della Lancalor che, nata nei primi anni del novecento come copertificio, dal 1955 ha prodotto una nuova forma di benessere per gli italiani, la coperta elettrica e vanta una vasta gamma di prodotti innovativi e di qualità a prezzi imbattibili.

Tra i vari prodotti dell’azienda troviamo, oltre all’elettrocoperta, lo scaldasonno, la coperta di comunità, la coperta ignifuga e il plaid da letto in mohair con varie misure e personalizzabili; tutti i prodotti sono garantiti e nel caso mio la coperta elettrica è garantita per ben cinque anni.

PS: non collaboro con l’azienda, ma trattandosi di Made in Italy, perché non promuoverla?


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