Il 23 luglio 2014 quattro consiglieri della maggioranza (Bartolini e Orsini del PD, Bencivenga di Progetto Terni e Chiappini di Cittaperta) avevano presentato un Atto di Indirizzo al Sindaco e alla Giunta del Comune di Terni sulla gestione del Sistema Museale e Teatrale di Terni, con il quale si chiedeva di:
• valutare la possibilità di riportare la gestione del sistema museale e teatrale nella gestione diretta del Comune,tenendo conto anche delle diverse possibilità di gestione previste dalla normativa vigente;
• valutare se eventualmente ciò non fosse possibile,di esternalizzare sono alcuni servizi relativi alle gestione;
• far esprimere il Consiglio Comunale in maniera obbligatoria e prima dell’eventuale predisposizione di qualsiasi atto inerente la procedura ad evidenza pubblica,sugli indirizzi per il bando di gara secondo quanto previsto dall’art. 42,lettere i e l,del D.lgs. 267/00, Testo unico degli Enti Locali;
• fare esprimere il Consiglio Comunale in merito alla modifica della convenzione per la gestione del sito archeologico di Carsulae, concordata con la Sopraintendenza ai beni archeologici dell’Umbria.
Con pronta risposta autoritaria la Giunta Comunale, con la Città in piena lotta per la salvaguardia dell’AST, pubblica un bando sul CAOS senza aver minimamente dibattuto in consiglio dei termini della questione.
Si è voluto dare un vera e propria prova di forza, andando contro quanto richiesto dal Consiglio Comunale, facendo capire che i poteri forti della città non considerano assolutamente la volontà del Consiglio, anzi che nessuno si permetta di contrastare il potere del Cerchio Magico.
Per chi non lo sapesse si ricorda chi sono i soggetti che gestiscono in ATI il sistema museale ternano denominato CAOS: Società CIVITA, datore di lavoro della signora Berrettini moglie del senatore Rossi; società INDISCIPLINARTE gestita dalla Signora Linda Di Pietro e dal suo ex-fidanzato Massimo Mancini, ex perché nel frattempo la sig.ra Di Pietro si è sposata con l’Arch. Almadori, attuale presidente di ATER Umbria e quindi suocero del Giorgio Di Pietro, a sua volta sotto inchiesta della Corte dei Conti per la questione dei finanziamenti pubblici a Radio Galileo. Senza nominare i vari collaboratori del Caos imparentati con altri personaggi di spicco della politica ternana.
La Giunta in virtù dell’atto di indirizzo presentato da quattro consiglieri della MAGGIORANZA avrebbe potuto tranquillamente fare un bando partecipato, coerente agli interessi della città e che non avrebbe escluso la partecipazione e l’eventuale riconferma degli attuali soggetti. Avrebbe tolto ogni ombra di discussione.
No, hanno voluto invece costruire un bando con dei requisiti che vanno solo ed esclusivamente a senso unico rispecchiando pedissequamente le caratteristiche degli attuali gestori.
Questa mentalità non ci piace, questo atteggiamento deve finire. Non si può scavalcare il Consiglio Comunale, non si può scavalcare la città, facendo degli atti autoritari per favorire un soggetto unico invece che coinvolgerne altri, magari con più idee .
Tanto per capire meglio si riportano di seguito alcune dei requisiti richiesti dal Bando:
A) Capacità tecnica e professionale:
– Gestione negli ultimi tre anni di siti museali e/o teatrali, per un periodo non inferiore ad un anno, con un contratto di importo non inferiore ai 500.000,00 €/annui;
– Elenco delle mostre organizzate negli ultimi tre anni con costi complessivi di allestimento non inferiori ad € 30.000,00;
B) Capacità economica e finanziaria:
– Idonee dichiarazioni di almeno due istituti bancari o intermediari autorizzati.
Nico Possenti