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Terra dei Fuochi: Dal Pascale arrivano i dati, ecco i comuni dove si muore di più

Creato il 31 marzo 2014 da Vesuviolive

tumori terra dei fuochi

Da qualche mese a questa parte la questione della Terra dei Fuochi sembra essere oramai divenuta di dominio pubblico. L’incidenza sempre più massiccia di casi di tumori in queste terre avvelenate, continua ad essere messa in relazione al grado di inquinamento e tossicità presenti nei cibi, nell’acqua e nell’aria, eppure nessuno riesce a trovare prove scientifiche a supporto di tali teorie. Proprio in tal senso l’istituto per la lotta ai tumori, il Pascale, sta conducendo tutta una serie di indagini sull’aumento di casi di cancro nel nostro territorio al fine di creare una vera e propria mappatura in grado di suddividere i comuni in base al loro grado di pericolosità.
Tre colori per tre gradi di rischio: rosso per le aree più inquinate e quindi più pericolose; rosa per i comuni a rischio moderato; bianco per le città che possono ritenersi estranee al problema.

A dirigere il progetto, prof Maurizio Montella e l’equipe epidemiologica dell’ospedale, coordinata dal direttore generale del Pascale. L’obiettivo è quello di creare una sorta di griglia analitica in grado di valutare gli eccessi di mortalità oncologica per i comuni della Terra dei fuochi .

L’indagine ha preso in esame i dati di mortalità comunali pubblicati dall’Istat suddivisi per causa di morte, età sesso e comune di residenza. Sulla base dei risultati ottenuti l’equipe è riuscita a valutare lo standard medio di incidenza di tumori in Campania ed in particolare in quello che è stato definito il triangolo della morte nel periodo compreso tra il 2000 e il 2008.

I risultati ottenuti dal Pascale sono stati sorprendenti e significativi. Nel caso dei residenti di sesso maschile nei comuni di Afragola, Arzano, Caivano Giugliano in Campania, Quarto, Orta di Atella e Santa Maria Capua Vetere è emersa una presenza di tumori al polmone pari rispettivamente al 49%, 23%, 43%, 27%,1 8%, 47% e 24%. Situazione preoccupante anche per la presenza massiccia di casi di tumori al colon-retto che nei comuni di Afragola Casalnuovo Qualiano e Santa Maria a Vico sono stati attestati rispettivamente al 30%, 60%, 15% e 53%.

Non dissimile per le donne che hanno palesato eccessi significativi di patologie tumorali anche nei comuni di Torre del Greco e Santa Maria Capua Vetere.

Nonostante la presenza di indizi piuttosto chiari ed inquietanti, gli esperti del Pascale hanno sottolineato che attualmente non è ancora possibile trarre considerazioni conclusive riguardo una possibile correlazione tra aumento dei tumori e agenti inquinanti.

Si necessita perciò studi e indagini più specifiche in grado di stabilire con precisione le possibili connessioni esistenti tra le alterazioni bio-molecolari e l’esposizione a sostanze tossiche senza trascurare altresì le abitudini e stili di vita.

Ancora una volta nessuno sa rispondere alle nostre domande, tutti (perfino gli esperti) sembrano brancolare nel buio ignorando quasi del tutto quanto e se la presenza di sostanze ad alto potenziale tossico nei nostri cibi, nelle nostre terre e nelle nostre acque, abbia potuto minare la nostre salute. Pur non essendo medici e scienziati, in noi continua a persistere l’idea (per non dire la certezza), che quella della Terra dei Fuochi sia stata una delle più grandi stragi di massa mai avvenute in Italia.


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