Oggi niente cose tristi e strazianti; solo pensieri positivi.
Come una casa nuova appena finita e tutta da riempire di cose nuove e pimpanti, allegre.
Vediamo cosa ci può essere di allegro, a cui pensare.
La compra di piccole cose che non costano nulla ma che, come si suol dire, arredano.
Il viandare per borghi a catturare piccoli ritratti di vie, finestre, svicoli e piante ai balconi.
Il dolce far nulla davanti al televisore la sera mentre trasmette qualcosa di simpatico.
L’appuntamento con gli amici che ci aggiornano sulle solite balle e sulle solite belle.
La scrittura dell’ultimo post dell’ultima idea fresca fresca nella frenesia di sbertucciare la sorpresa da dentro l’uovo.
Far progetti per l’estate, con la speranza di vederla arrivare presto, quando ci metteremo stesi al sole, chi meno di più, magari un poco sotto l’ombrellone per non diventare rossi come i gamberi.
Una barchetta, piccola piccola, e noi che spariamo tra gli scogli del mare blu.
Tanti sentieri da scoprire, da registrare nella memoria del tempo; sassi bianchi piccoli e grandi, erbe profumate, il giallo delle ginestre onnipresenti e le surfinie mescolate ai non ti scordar di me…
Orti, orti e ancora orti, carichi di ulivi, aranci e limoni.
Lunghe muraglie con sopra cocci aguzzi di bottiglia, alla montale.
Il cielo è chiaro, poco vento; le mulattiere son quasi vuote, gli asini sono quasi spariti, ma ci sono i passanti che transitano chiassosi.
Questa è la liguria, una terra di terrazze e di cantautori immortali. Sposalizio perfetto tra la montagna e il mare; mentre che senti il profumo del basilico, sullo sfondo dello sguardo incroci le acque che si confondono con le nuvole.
Voglia di vacanza, che l’inverno è stato lungo, lungo e freddo, freddo e piovoso, piovoso e nevoso,carico di fatica, tanta, per troppi davvero troppa…
Dalla balconata oltre la collina immagino il mondo che si agita e si dimena; io respiro piano, e tranquilla. Non ho fretta, non ho più nessuna fretta di contare le ore. Ora il tempo è tutto mio, mio è il cammino delle stagioni, mio è il soffio mosso dal passaggio dei gabbiani.
E’ festa; vi invito tutti alla mia tavola.
Non aspettatevi grandi banchetti; la mia casa è semplice, contadina, fatta di cose ordinarie. Ma che importa? E’ la compagnia che conta…
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