La Casa del Masso, inserita su un pendio inclinato che si affaccia verso il lago di Como al di sopra della via Torno, è percepibile nel panorama della costa del lungolago della città. La costruzione, progettata dall’arch. Marco Castelletti, si affianca ed è allineata all’edificio esistente, edificato su progetto dell’ing. Luciano Trolli nel 1955, e sfrutta il piano esistente che si trova come pausa tra i due declivi verso la via Torno e la parte alta del terreno, confermando la regola insediativa della villa adiacente. L’edificio è posto con accesso dalla scalinata che si snoda lungo il terreno in modo da affacciarsi verso il lago e si sviluppa su due piani.
La composizione dei volumi è dettata dall’intersezione di due parallelepipedi: uno orizzontale e sospeso verso il panorama, sorretto da pilotis che accoglie gli ambienti di soggiorno tutti affacciati a lago e l’altro verticale verso il monte che contiene le scale e i locali di servizio. La presenza sul terreno di un notevole masso erratico affiorante di granito, difficilmente asportabile, ha suggerito l’idea di incorporarlo all’interno della casa per porlo come elemento particolare nello spazio dell’abitazione come se la casa fosse ancorata in questo punto dallo sperone affiorante della roccia. Il masso, reso visibile al piano terra dallo svuotamento del portico di ingresso, è percepibile da un vetro a pavimento all’interno dello spazio del soggiorno che si allunga a ponte verso il pendio retrostante.
L’organizzazione planimetrica dei due livelli rispecchia la scansione dei volumi e suddivide le superfici interne in due zone: una frontale affacciata direttamente a lago che accoglie tutti gli ambienti di soggiorno e le camere e l’altra retrostante che contiene la scala ed i locali di servizio. Questi due rettangoli, separati da un lungo corridoio attrezzato sono intersecati perpendicolarmente dalla giustapposizione verticale del sistema che mette in relazione il portico d’ingresso al piano terra, il soggiorno al primo piano e il ponte di collegamento con le rive retrostanti al piano del terrazzo.
Si accede alla proprietà dalla rampa che sale sul piano del parcheggio esterno al di sopra dei box che si affacciano su via Torno, dalla quota del parcheggio si sale al piano dell’ ingresso principale con una scalinata che si snoda lungo il declivio o con un ascensore che risale inclinato a lato della villa esistente.
Arrivati sul piano di ingresso un marciapiede coperto dallo sbalzo del volume superiore ci introduce nell’androne di ingresso dove una scalinata esterna porta all’atrio vetrato che inquadra la parte ipogea del masso erratico e si confronta con il paesaggio della città. Al marciapiede esterno sono collegati l’unità abitativa più piccola che si sviluppa su due piani e la scala che conduce all’appartamento del piano superiore.
La disposizione interna degli spazi distribuisce gli ambienti della cucina, soggiorno e delle camere verso l’affaccio a lago e i locali di servizio dei bagni e la stireria verso la collina. Il corpo scala continua per collegarsi al piano superiore con la terrazza ed il corpo dei depositi.
I materiali utilizzati esaltano la composizione volumetrica e contrappongono il volume orizzontale sospeso completamento ricoperto di intonaco premiscelato in polvere con marmo bianco e le parti inferiore e posteriore rivestite in pietra naturale Iragna posata a strati orizzontali con spessori variabili da 3.4,5 e 6 cm e lunghezze differenti. La stessa pietra è stata utilizzata per i pavimenti dei marciapiedi esterni, della scala di ingresso e della terrazza al piano superiore.
Completano la finitura delle parti aperte le vetrate realizzate con serramenti scorrevoli in alluminio preverniciato in colore grigio e complete di oscuramenti elettrici a lamelle dello stesso materiale.
[Show as slideshow]fonte: archiportale.com