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Terre del barolo

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Barolo DOCG

Il Barolo


Definito "il re dei vini, il vino dei re", il Barolo DOCG rappresenta l’assoluta eccellenza piemontese: prodotto con uve del vitigno autoctono Nebbiolo al 100%, il Barolo è il fiore all’occhiello di quasi 800 produttori distribuiti in 11 comuni che coprono un’area di circa 1700 ettari. Da Verduno a Cherasco, da La Morra a Grinzane Cavour, da Barolo a Serralunga d’Alba: ogni area di produzione si caratterizza per un territorio particolare e unico e riesce ad esprimere così con ogni singola annata una sfaccettatura diversa del carattere del Barolo. La zona di produzione è completamente protetta dalle Alpi e questo fa sì che il clima sia perfetto per uno sviluppo ottimale della vite e per consentire una piena espressione del bouquet tipico di questo vino. Apprezzato già dai Reali di casa Savoia e da personaggi illustri come il Conte Camillo Benso di Cavour, il Barolo miete oggi sempre più estimatori in Italia e in tutto il mondo ed è ormai considerato all’unanimità uno dei vini italiani di maggior pregio.

Il Consorzio del Barolo


Le Langhe
Nel 1934, nel cuore delle terre del Barolo, nacque il Consorzio di Tutela del Barolo e del Barbaresco, che si proponeva la difesa, sotto vari punti di vista, di questi due famosissimi vini piemontesi. Nel corso degli anni, il Consorzio è stato più volte riorganizzato e oggi rappresenta tutto il panorama vitivinicolo dell’area. Le sue attività di tutela riguardano svariati aspetti della produzione, a partire dal controllo delle frodi nel mercato italiano e soprattutto internazionale, con un sistema severo di controllo del rispetto dei disciplinari di produzione e la tutela dei marchi Barolo e Barbaresco sul mercato. Il Consorzio, inoltre, si occupa della raccolta dati riguardante le vendite e i prezzi delle varie annate, col fine di stilare statistiche di mercato. Fondamentale è anche la sua attività di valorizzazione e difesa delle denominazioni, così come l’attività di laboratorio svolta dall’Enocontrol, volta al controllo chimico-fisico dei campioni prelevati in vigneto e durante la vinificazione per vigilare sulla produzione e per aiutare i viticoltori nella produzione di vini sempre migliori dal punto di vista sensoriale.


Le cantine del Barolo


Una cantina di Barolo
Sono numerosissime le cantine del Barolo che hanno scelto di aderire al Consorzio di Tutela del Barolo: solo quelle visitabili sono ben 114, tutte produttrici di Barolo DOCG e diffuse in un’area compresa tra i comuni di Asti e Cuneo. Oltre a tutelare con un lavoro serio e costante il loro prodotto, queste cantine offrono ai loro visitatori una vera e propria immersione nelle terre del Barolo. Chi ha la fortuna di visitarle, può vivere l’esperienza della degustazione guidata del prodotto, spesso accompagnandola con i prodotti tipici del territorio; può immergersi nella storia di una delle aree d’Italia più ricche di storia e di cultura, può conoscere persone favolose che con la loro perseveranza e la loro onestà hanno reso un grandissimo onore all’eccellenza enogastronomica italiana. Piccole cantine a carattere familiare, grandi cantine dal nome importante e le grandi cooperative come la Cooperativa Terre del Barolo, che riunisce ben 450 produttori per un totale di 650 ettari di vigneti: un panorama vario e interessante di donne e uomini entusiasti e appassionati che dedicano il loro lavoro al Barolo.


Terre del barolo: La strada del Barolo

Il paesino di Barolo
Sono moltissimi ormai gli enoturisti che amano dedicare i week end o le vacanze alla scoperta dei luoghi del vino. Le terre del Barolo attirano ogni anno migliaia di foodtrotter, attenti al territorio in tutte i suoi aspetti, dalla cultura all’arte, dai costumi a, naturalmente, le tradizioni enogastronomiche. Le strade del vino per questi turisti sono un vero e proprio paradiso. La strada del Barolo è una delle più belle in assoluto: chi la percorre può visitare le cantine più interessanti, può conoscere la storia dei piccoli borghi che hanno dato il loro nome alle denominazioni più famose, può vivere esperienze gastronomiche uniche presso i produttori locali e può conoscere la storia del Barolo e degli altri vini locali grazie agli unici e originali Museo dei Cavatappi, Museo dei Vini Ratti e il Museo del Vino a Barolo.


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