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Terre di Vite, Quarta Edizione al Castello di Levizzano

Da Vini&terroir

Torna sabato 12 e domenica 13 novembre prossimi al Castello di Levizzano Rangone – Castelvetro (MO) Terre di vite www.terredivite.it , uno degli appuntamenti di riferimento nel mondo del vino di qualità. L’iniziativa, ormai identificata da pubblico e addetti ai lavori come la manifestazione enologico – culturale per eccellenza, vedrà la presenza dei banchi d’assaggio di una cinquantina di produttori provenienti da 15 regioni e sarà arricchita da un vasto programma artistico e culturale incentrato sul filo conduttore della femminilità.

Terre di Vite, Quarta Edizione al Castello di Levizzano

Organizzata dall’associazione culturale Divino Scrivere, la manifestazione presenterà al pubblico un gruppo di vignaioli eterogeneo per provenienza ed esperienza: nelle sale del castello di Levizzano sarà possibile assaggiare vini provenienti da territori prestigiosi come Barolo e Montalcino ma anche prodotti di zone meno conosciute o emergenti; accanto a produttori di primo piano il pubblico troverà diversi giovani che hanno già avuto modo di richiamare l’attenzione della critica per i connotati etici del loro lavoro e la qualità dei loro prodotti. Ad accomunarli, valori umani e culturali che vanno oltre il doveroso rispetto dell’ambiente e che consentono di dare vita a vini di livello qualitativo indiscutibile. Come nelle precedenti edizioni, troveranno spazio accanto al vino – ancora nell’ottica di valorizzazione e promozione del territorio che contraddistingue il progetto – prodotti alimentari di eccellenza (presidi e d.o.p.).

Terre di Vite, Quarta Edizione al Castello di Levizzano

Uno sguardo alle aziende partecipanti, ciascuna con il produttore presente personalmente, può fornire un’idea della varietà dell’offerta presentata dagli organizzatori, che hanno voluto privilegiare – oltre al criterio qualitativo – gli aspetti relativi al legame con il territorio e alla valenza culturale dei produttori e dei loro vini. Una fotografia reale e di grande spessore della viticoltura italiana e dei territori dei quali è espressione. Come d’abitudine, Terre di vite vuole raccontare un grande vitigno come il nebbiolo nelle sue varie declinazioni: da quella più blasonata del Barolo, che sarà proposto nelle versioni tradizionali di Schiavenza e Luigi Oddero al fascino del Nord Piemonte, qui presente con i vini di denominazioni emergenti come la Doc Boca (Cantine del Castello Conti e Le Piane) e Coste della Sesia (Montecavallo) e quelli di zone più note come quella di Gattinara, che i visitatori potranno assaggiare nella versione di Paride Iaretti. La panoramica sarà completata dai nebbioli di Valtellina di Le Strie e da quelli di una delle più quotate cantine italiane, Ar.pe.pe. Piemonte e Toscana verranno raccontate anche da angolazioni inconsuete, come quella della Barbera di Fabrizio Iuli, un vignaiolo che ha creduto in un territorio abbandonato ed è riuscito a vincere la sua scommessa, o la sfida di Guido Zampaglione (Tenuta Grillo), giovane campano che con i suoi vini è riuscito a raccontare il Monferrato come pochi altri. La Barbera di Carussin e il Dogliani di Nicoletta Bocca (San Fereolo) sono espressione di un Piemonte tradizionale ma capace di mettersi in continua discussione, mentre il Sol di Ezio Cerruti è un vino sovversivo che ha restituito dignità a una zona prigioniera delle logiche dettate dagli uffici marketing. I Brunello di Montalcino di Podere San Lorenzo e Podere Paganico offriranno una rappresentazione classica della Toscana nella sua denominazione più celebre, mentre due gioielli come il Syrah di Stefano Amerighi e il Cristino, Aleatico Passito di La Piana (dall’isola di Capraia) racconteranno storie fatte di coraggio, talento e passione. Un “garagista” come Giulio Moriondo porterà i suoi gioielli a tiratura limitata dalla Valle d’Aosta, mentre un grande nome come quello di Bressan racconterà il fascino del Friuli, territorio caro agli appassionati più raffinati; non mancherà l’Amarone della Valpolicella, qui nella versione naturale e “autentica” di Monte dall’Ora. Liguria rappresentata nel ponente dal Rossese di Maccario – Dringenberg e nel Levante dallo Sciacchetrà di Capellini. Nutrita la pattuglia di casa, con alcuni produttori modenesi del Lambrusco a fianco di due realtà emergenti di sicuro interesse come la romagnola Ancarani e la bolognese Manaresi, capaci di mettersi in gioco nella tradizione quanto con i vitigni internazionali. Terre di vite racconta le Marche attraverso i rossi del Piceno di Maria Pia Castelli e un bianco di grande fascino, il Verdicchio dei Castelli di Jesi della Marca di San Michele; il Lazio, terra sospesa a metà tra le sperimentazioni e la tradizione, è rappresentato da Occhipinti e Poggio alla meta. Poi ancora il Sud, con la Campania di Nanni Copé - nome tra i più interessanti dell’ultima ondata – e Vadiaperti, una delle cantine di riferimento quando si parla di un vitigno come il Fiano; l’Aglianico “vulcanico” lucano della bella e brava Sara Carbone, i vini di territorio del pugliese Carpentiere. Il Cirò di Terre del Gufo e quello – ricercatissimo – di ‘A Vita offriranno al pubblico l’opportunità di scoprire un territorio spesso ingiustamente sottovalutato. Non mancherà la Sicilia, a Levizzano, che però sarà presente con rappresentazioni di territorio e vitigno ben lontane dall’impostazione modaiola alla quale spesso è associata l’isola dal punto di vista enologico: Barraco, Paola Lantieri e La Presa sono tre nomi accomunati dallo sforzo per la valorizzazione del vitigno autoctono, capaci di fornire un’interpretazione dei rispettivi territori fieramente autentica.

 

Il programma degli appuntamenti culturali prevede una lezione del direttore di Porthos Sandro Sangiorgi sull’aspetto femminile del vino (domenica 13 alle 10:30), che insieme alla docente di Filosofia e Teoria dei linguaggi Rosalia Cavalieri cercherà di dare un significato al concetto di “sensibilità femminile”, oltre i luoghi comuni e avvalendosi della comunicatività del vino. Seguirà una serie di conversazioni con donne che si occupano a vario titolo di vino condotta da Marco Arturi (domenica 13 alle 15:30). Le protagoniste saranno due produttrici note per il talento e il coraggio espresso nelle scelte, Nicoletta Bocca e Giovanna Maccario, l’organizzatrice, instancabile animatrice e ristoratrice italo – francese Christine Cogez – Mariani e Anna Soldati, nuora dell’indimenticabile Mario.

 

La parte artistica prevede diverse performance a ciclo continuo (musica, reading di poesia e canto) curate da Giulia M. Miscioscia, artista emergente poliedrica e dotata di grande sensibilità, con un viaggio nella musica popolare al femminile, che dal settecento di Pergolesi, Paisiello e Mozart arriverà fino alle ballate di Joan Baez e Voleta Parra passando per il Fado e i Beatles. in programma anche la mostra permanente di sculture “Le bottiglie e i vini” della ceramista piemontese Maria Teresa Rosa: la sua inesausta ricerca formale, partendo dai canoni tipici del linguaggio ceramico, si traduce in opere di arte contemporanea. Anche in questo caso saranno i canoni della femminilità e della sensibilità al femminile a farla da protagonisti.

 

Partita da Maggiora (No) nel novembre di due anni fa, Terre di vite è cresciuta con gli appuntamenti di Levizzano (febbraio 2010) e Buronzo (novembre 2010). Lo staff organizzativo della manifestazione, composto da Barbara Brandoli, Elena Conti e Marco Arturi, ha deciso di tornare a Levizzano per la funzionalità e la bellezza del borgo e del Castello di Levizzano che svetta nella prima collina modenese a sud del capoluogo Castelvetro e per rispondere alle molte richieste espresse dal pubblico, dagli addetti ai lavori e dagli stessi vignaioli. Su www.terredivite.it, hotel e ristoranti del territorio convenzionati con la manifestazione.

 

Contributo per l’ingresso: 15 euro, più 5 euro di cauzione per il calice.

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