L’annuncio del Governo vietnamita dell’ormai lontano ottobre del 2010 non é rimasto lettera morta: la partnership col Giappone per lo sfruttamento, l’estrazione mineraria, la lavorazione e la produzione delle cosiddette «terre rare», presenti su giacimenti nel territorio nazionale, é finalmente una realtá. Ma andiamo con ordine. I diciassette elementi chimici rappresentano delle risorse essenziali per l’industria ad alta tecnologia (elettronica, automobilistica, e cosí via), ma si tratta di un mercato dominato dalla Cina, che sovente ha abusato della propria posizione dominante per ragioni non solo economiche, ma anche politiche e geostrategiche.
Ossidi di terre rare
Giappone e Vietnam non potevano che reagire a questo stato di cose: da qui la nascita di un partenariato, che in queste settimane comincia a diventare qualcosa di concreto grazie al finanziamento del Centro di ricerca sulle terre rare e il trasferimento tecnologico di Hanoi, per un ammontare di 5 milioni e 300mila dollari. Il tema é trattato ampiamente da un reportage del portale “Greenreport”, intitolato «Terre rare: Giappone e Vietnam uniscono le forze contro il monopolio cinese». A seguire ne riportiamo un breve brano.
«Giappone e Vietnam hanno inaugurato ad Hanoi un centro comune di ricerca sule terre rare che punta ad affrancare i due Paesi (ma soprattutto il Giappone) dal monopolio cinese da questi 17 elementi». (Continua).
(Francesco Giappichini)