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Terremoti

Creato il 05 febbraio 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

Visti gli ultimi avvenimenti, ho deciso di rimandare l’articolo su Marte e parlare un po’ di terremoti, i quali sono temuti e, ahimè, altrettanto oscuri all’opinione pubblica. Così ho deciso di tentare di fare un po’ di chiarezza.
Poniamoci quindi la domanda fondamentale: cos’è un terremoto?

Terremoti

Un terremoto (o sisma o scossa tellurica) il risultato delle vibrazioni prodotte dall’improvviso movimento di un’enorme massa di roccia.
Come fa la roccia a muoversi? L’idea che il terreno sotto i nostri piedi sia immoto è molto comune e purtroppo errata. Come dicevo nel precedente articolo, la crosta terrestre è suddivisa in varie placche in movimento le une rispetto alle altre.

Terremoti

Dato che i margini delle placche non sono lisci, esse si muovono le une rispetto le altre lentamente e con sussulti. Se un movimento si bloccasse, accumulerebbe energia elastica fino al punto di rottura delle rocce, provocando uno spostamento improvviso e visibile della massa rocciosa, che ha come conseguenza diretta le scosse telluriche.
Ma andiamo con ordine e vediamo i tre tipi di margini fra le placche continentali.

  1. Margini costruttivi o divergenti, si verificano fra in continenti che si allontanano fra loro; il materiale fuso che risale costruisce nuova crosta, l’oceano Atlantico si allarga ogni anno per via di questo fenomeno (dorsale medio atlantica). Il vulcanismo di tipo effusivo è legato a questo fenomeno e, in generale, questo genere di margini è abbastanza innocuo.
  2. Margini distruttivi o convergenti, si verificano quando due placche si scontrano e una delle due (la più pesante) finisce per scorrere sotto l’altra (subduzione) finendo per essere fusa e riciclata nel mantello. Questi margini inducono vulcanismo di tipo esplosivo ed sono loro la causa della potente scossa sismica che ha devastato il Giappone nel 2011. L’oceano Pacifico si restringe ogni anno perché finisce sotto il continente Euroasiatico e sotto quello Americano.
  3. Margini conservativi o di scorrimento, sono spaccature rispetto alle quali scorrono le masse rocciose. Sono dette faglie, ecco un’immagine molto eloquente:

Terremoti

La strada è stata spezzata dallo scorrimento delle due masse rocciose sottostanti, l’una rispetto all’altra. Questo tipo di margini genera forti terremoti, un esempio è la celeberrima faglia di Sant’Andrea che ha più volte colpito San Fransisco e Los Angeles.

Di seguito potete ammirare una mappa delle principali placche tettoniche:

Terremoti

Perché l’Italia è ad alto rischio sismico? Perché la nostra penisola è stata creata dall’impatto fra il continente Africano e quello Euroasiatico, infatti si trova sopra limiti di subduzione e di scorrimento. Una cosa che sconcerterà molti: la quasi totalità del territorio italiano sorge sul continente africano, l’Europa è oltre le Alpi. Gli unici due luoghi italiani che si sono originati dal continente europeo sono la Sardegna e la Calabria, che si sono staccate dalla Francia e si sono spostate nella posizione attuale negli ultimi milioni di anni.

Ma perché alcuni terremoti provocano devastazione e altri non fanno cadere nemmeno un bicchiere?
Tutto dipende dalla quantità di energia immagazzinata nella faglia. La famosa scala Richter, che misura l’intensità dei terremoti: li classifica proprio in base alla quantità di energia che liberano.
La scala di Richter si articola su dieci gradi, vediamo cosa significa.

  1. Talmente debole da non essere avvertito, ne avvengono circa 8000 ogni giorno in tutto il mondo. Libera un’energia equivalente a quella dell’esplosione di un chilogrammo scarso di TNT.
  2. Non avvertito e non causa danni, equivale a una quantità di TNT tra 1 e 31,7 Kg. Ne avvengono un migliaio al giorno.
  3. Avvertito ma non causa danni, ne avvengono circa 49.000 l’anno. Equivale a 31,6 – 1000 Kg di TNT oppure a un grosso camion che salta su un dosso dissuasore.
  4. Oscillazioni spesso evidenti, ma raramente causa danni strutturali. Equivale a 1 – 31,6 tonnellate di TNT e se ne verificano 6200 l’anno.
  5. Possono causare gravi danni agli edifici vecchi o costruiti male, gli edifici antisismici li superano indenni. Se ne verificano 800 l’anno ed equivalgono a 31,6 a 178 tonnellate di TNT. La scossa che ha distrutto molte città abruzzesi nel 2009 era del grado 5.9.
  6. Può causare gravi danni su aree chilometriche. Se ne verificano 120 l’anno circa e la loro energia varia fra 1.276 e 199.000 tonnellate di TNT. Questi livelli di energia sono pari a quelli raggiunti dalle armi nucleari.
  7. Può causare gravi danni a zone estese. L’energia varia tra 31,6 milioni e un miliardo di tonnellate di TNT, se ne verificano mediamente 18 ogni anno. I sismi di questo grado raggiungono e superano l’energia liberata dalla più potente arma nucleare della storia.
  8. Può causare devastazione  in un raggio di centinaia di chilometri. L’energia è fra il miliardo e i 31,6 miliardi di tonnellate di TNT.
  9. Devasta parecchie migliaia di chilometri, l’energia è davvero spaventosa: tra 31,6 e 178 miliardi di tonnellate di TNT. Se ne verifica in media uno ogni 20 anni. Il terremoto che ha colpito il Giappone nel 2011 era del grado 9; quello che ha colpito l’isola di Sumatra il 26 dicembre 2004 era del grado 9,3; il più potente mai registrato si è verificato il 22 maggio 1960 a Valdivia, in Cile, era del grado 9,5.
  10. Devastazione totale su decine di migliaia di chilometri, l’energia in gioco è maggiore di quelle generata dall’esplosione simultanea di mille miliardi di tonnellate di TNT. Non ne sono mai registrati e spero che mai ne venga registrato uno.

Bisogna anche segnalare che la stampa usa chiamare questa scala col nome di Mercalli, ma questo in realtà è un errore: la scala Mercalli è una vecchia scala non più in uso in sismologia che classifica i sismi in base ai danni che provocano. Questo è fuorviante per via delle differenza di danni prodotti a seconda della zona in cui si verifica: un terremoto del grado Richter 7 al centro di Roma (tranquilli, non è possibile) raderebbe al suolo la città, mentre lo stesso sisma in mezzo al Sahara non provocherebbe danni, così un evento di uguale energia avrebbe un diverso grado. La Richter misura l’energia liberata, quindi è molto più precisa.

I territori vicini a quelli che hanno subito il fenomeno sismico risentono delle onde che si propagano, che perdono potenza man mano che ci si allontana dall’epicentro. È per esempio il caso delle scosse avvertite in Liguria lo scorso 27 gennaio, che hanno avuto origine nella provincia di Parma (era del grado 5,4). Dopo un fenomeno tellurico capita spesso che le faglie vicine vengano destabilizzate, ecco spiegati i casi un cui molti sismi minori si verificano subito dopo uno di maggiore entità. Un altro ben noto fenomeno legato ai terremoti è il maremoto o tsunami, ovvero una serie di onde di dimensioni record che vengono indotte dalle onde sismiche e che possono viaggiare per migliaia di chilometri prima di infrangersi.

Veniamo ora alla questione che forse più ci interessa: il rischio sismico in Italia?
Ecco la mappa redatta dagli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia:

Terremoti

Come potete vedere il rischio è presente se non elevato in gran parte del territorio nazionale. Gli unici che possono stare tranquilli sono i sardi, perché la loro isola è geologicamente morta.

Certo, la sismologia e la geofisica sono scienze molto complesse, ma spero di avervi dato delle buone conoscenze di base in merito. Capite ora l’importanza delle costruzioni antisismiche? Purtroppo in Italia ci sono molti edifici antichissimi che non possono essere messi in sicurezza e rischiano di sbriciolarsi alla prima scossa forte, spezzando molte vite.

P.S. Nonostante ci siano persone che sostengono il contrario, prevedere i terremoti è assolutamente impossibile: si può sapere dove un sisma si verificherà e in alcuni casi stimare la sua probabile forza, ma il momento esatto no, proprio per via della sua natura di evento casuale (non si può certo calcolare il momento in cui rocce situate a decine o centinaia di metri di profondità cederanno). Purtroppo, in questo caso l’unica difesa è la prevenzione.


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