Uno di questi dati, riferito allo sciame sismico che si sta verificando, e che ha prodotto nella notte più di 75 scosse distintamente avvertite (e quasi 200 nella sola giornata di ieri), il Giornale di Vicenza ipotizza che la durata di questo sciame sismico possa raggiungere i 4 anni. Ecco l'articolo:
Appennino in movimento, quattro anni di «sciami»? ROMA - Nascosta sotto i sedimenti del Po esiste una parte di Appennino più che mai attiva, che in 500 anni ha provocato due terremoti violenti: quello di magnitudo 5,9 di ieri e quello, quasi certamente altrettanto violento, del 1570, probabilmente dell´ottavo grado della scala Mercalli e le cui tracce rimangono nei muri deformati di alcuni edifici del centro storico di Ferrara. A provocarli entrambi è stata l´estremità settentrionale dell´Appennino, «sepolta» sotto la Pianura Padana. I suoi movimenti saranno seguiti molto da vicino dagli strumenti che l´Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha installato in seguito alla scossa più violenta, avvenuta alle 4,03, ha detto il presidente dell'ente, Stefano Gresta. «Non è raro che due terremoti di questa intensità avvengano a distanza di 500 anni», ha osservato il sismologo Alessandro Amato. Un altro terremoto importante nel cuore della zona colpita oggi dal terremoto, vicino Finale Emilia, è avvenuto nel 1639. «A generarli è il movimento della catena degli Appennini, che migrano verso Nord-est», ha spiegato ancora Amato. «È come se, spingendo il bordo di un tappeto, si creassero delle piccole onde». A questo movimento compreso tra Firenze e Bologna, nel ferrarese si aggiunge un sollevamento ulteriore, una piccola catena montuosa sotto la Pianura Padana che i sismologi chiamano «arco di Ferrara» e che nelle ultime ore è stato ridisegnato dalle repliche seguite alla scossa iniziale, oltre un centinaio lungo un arco di una quarantina di chilometri. «Nelle prossime ore ci aspettiamo una riduzione dell´intensità, ma non si può escludere che possano avvenire altri terremoti importanti», ha detto il sismologo Warner Marzocchi. Sperando non si ripeta il 1570, quando la sequenza sismica durò ben quattro anni.
Mi chiedo: è la profezia Maya che sta prendendo corpo?
Sta già avvenendo ciò di cui da molto tempo si parla, cioè lo sprofondamento di Venezia e la scomparsa della Pianura Padana così come ce la immaginiamo?
Sta davvero finendo il mondo?
Quello che più mi spaventa, e mi fa ovviamente riflettere, è la serie interminabile di terremoti che si sono verificati negli ultimi periodi. Per farcene un’idea, basta consultare il sito http://www.portaleabruzzo.com/nav/terremoti_elenco.asp, che riporta tutti i terremoti avvenuti in Italia e non solo. Un sito veramente ben fatto, utilissimo e di facile consultazione. Ebbene, i dati riportati sono veramente eclatanti: da gennaio a oggi, ben sono state le scosse di magnitudo superiore a 4:
Il 24 gennaio ne è stata registrata una di magnitudo 4,2 nelle Prealpi venete.
Il giorno seguente, stessa zone, magnitudo 4,9.
Un mese esatto dopo, Tirreno meridionale (4,2) e il giorno dopo Alpi Cozie (4,4).
Il 5 marzo, un solo terremoto di magnitudo 4,1 nella Valle del Trebbia, nel piacentino, ma ben 9 nell’area siciliana, con una magnitudo compresa tra 3 e 4.
Il 13 aprile, scossa di 4,2 nell’area del Tirreno meridionale.
E giungiamo a questo fatidico maggio: stando ai dati, dal 1 maggio all’11, ci son state 26 scosse di magnitudo compresa fra 1,2 e 2,8 nell’intera area italiana (le scosse di magnitudo inferiore a 2 non vengono registrate nelle tabelle del sito), poi un periodo di pausa, per poi arrivare al 19 maggio con una serie impressionante di scosse di magnitudo superiore compresa tra 3 e 4 che si sono verificate nella pianura padana-emiliana e padano-veneta, ben 170, e addirittura 9 con magnitudo tra 4 e 5 e ben 4 con magnitudo superiore a 5.
Insomma, un’escalation di scosse davvero preoccupante…che siano solo coincidenze, o dobbiamo attenderci qualcosa di più serio?