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Terremoto: ancora scosse nel Cilento

Creato il 23 febbraio 2014 da Makinsud

Piccole scosse, non preoccupanti, ma di cui capire l’evolversi. Trema ancora la terra nella regione del Cilento. Nella notte tra giovedì e venerdì sono stati registrati ben cinque terremoti, oscillanti tra l’1.4 e 2.5 di magnitudo

In basso, la subregione del Cilento
Per fortuna i movimenti tellurici non hanno provocato il ferimento di nessuno né tanto meno danni nel circostante. A localizzarli, il distretto sismico del golfo di Policastro che ha collocato l’epicentro a Sapri. Le scosse sono state avvertite anche a Morigerati, Ispani, San Giovanni a Piro, Marina e Vibonati e sono state registrate ancora una volta poco dopo la mezzanotte. In totale sotto otto le scosse verificatesi nelle ultime tre settimane nella zona compresa tra il Cilento e Vallo di Diano.

Delle ultime cinque, la prima scossa è stata registrata alle 23:59 di giovedì, con magnitudo 2.4 e ad una profondità nel mare di 9.5 km. Dopo mezz’ora, alle 00:30, una scossa più lieve, di magnitudo 1.5 e ad una profondità di 0 km nel mare. Due minuti più tardi la tersa, forte esattamente quanto la prima (magnitudo 2.4) ma originatasi ad una profondità maggiore nel mare: 10.5 km. All’1:24 il quarto sussulto della terra con un magnitudo di 1.9 e ad una profondità di 9.8 km. La quinta ed ultima scossa è avvenuta alle 2:12 ed è stata quella più “debole”, di magnitudo 1.3 e alla profondità di 10 km.

A rassicurare gli animi della gente coinvolta ci ha pensato Franco Ortolani, docente di Geologia all’Università Federico II di Napoli, che ha dichiarato: “Queste scosse non devono preoccupare nessuno perché, secondo determinati studi, non dovrebbero destare problemi. La zona è storicamente a basso pericolo sismico – ha però precisato - dire che non si possono verificare eventi con magnitudo maggiore non è possibile, il basso Cilento è una terra in via di assestamento e questa sismicità è normale“. Secondo quanto ha affermato Ortolani, inoltre, questi ultimi terremoti potrebbe essere collegati a quelli di qualche settimana fa avvertiti nella piana del Sele.

Come già anticipato, la subregione del Cilento nelle ultime tre settimane è stata coinvolta da un vero e proprio sciame sismico, avvertito originariamente tra mercoledì 22 e giovedì 23 gennaio con scosse che hanno toccato persino picchi di magnitudo 3.7. Il 26 gennaio un terremoto marino di 3.1 gradi che ha preoccupato molto le popolazioni vicine al mare e in particolar modo a quel tratto dotato dei due vulcani sottomarini Marsili e Palinuro. Le oscillazioni, infatti, sono state registrate vicino i due vulcani. Il 30 gennaio e il 13 febbraio due scosse leggere rispettivamente tra Capaccio e Roccadaspide la prima e a Capaccio la seconda.


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