Magazine Diario personale

Terremoto: cambia il nostro punto di vista.

Da Gattolona1964

 

Le scosse di terremoto che dal venti maggio ci perseguitano senza tregua, stanno generando uno stato di tensione e paure più che legittime in tutti noi. I sismologi precisano che le scosse non sono terminate, non sanno quando potremo stare tranquilli, di sicuro non sarà una situazione che si risolverà in poco tempo, purtroppo! Oltre al dolore e allo smarrimento per i nostri vicini di casa, che da un momento all’altro, si sono trovati senza più famigliari, senza una casa, un’automobile, un lavoro….vi è impotenza e siamo inermi di fronte alla forza impetuosa della Natura. Con queste manifestazioni e segnali forti e tangibili, sono portata a pensare che il nostro Pianeta Terra, stia ribellandosi ai nostri stili di vita. La Natura non conosce il colore della pelle e lo stato sociale, non guarda in viso l’età e non controlla con il redditometro, non fa differenze di Paese o Nazione. Colpisce e basta con la forza impetuosa di chi vuole punire, dimostrando che noi miseri e piccoli esseri umani, alla fine della fiera non siamo niente e nessuno per decidere. Di fronte ai cataclismi, agli tsunami, alle devastazioni di intere comunità, ripenso alla seconda guerra mondiale, non vissuta in prima persona, ma imparata a memoria da mio padre, che me l’ha raccontata per tutta la sua vita, ogni giorno some una favola, sin da quando ero piccina. Conosco ogni particolare di quei sei anni di guerra e morti, potrei ripetere a menadito quello che lui e tanti altri giovani ragazzi, hanno dovuto subire, fucilate comprese e congelamento al fronte,dove anche una coperta strappata poteva salvare una vita umana. Andando a visitare Cavezzo, Medolla, Finale Emilia, Rolo, Reggiolo e le altre zone limitrofe, ho provato la sensazione che tra quelle macerie fossero scoppiate le bombe non mi sono più ritrovata “a casa”, era come se io fossi dentro ad un film dell’orrore.

La paura e l’angoscia mi hanno preso alla gola, un nodo mi paralizzava impedendomi di compiere qualsiasi azione o proferire parola di fronte a tutto ciò che i miei occhi stavano captando. In quegli istanti, ho realizzato che nemmeno la crisi economica, l’ IMU da pagare, le bollette lievitate, la benzina salita a livelli inauditi, sono situazioni lontanamente paragonabili a questa sciagura. Se c’è lo eravamo dimenticati,i in questa vita di stress e corse fino all’infarto, ci ha pensato il terremoto a farci ricordare che siamo veramente di passaggio tutti quanti. Le nostre vite, logore e difficili da condurre, sono appese ad un filo sottilissimo e oramai liso. Cerchiamo di renderlo il più leggero e dolce possibile, questo passaggio terreno, vivendo ogni istante come fosse l’ultimo, dando amore e sostegno a chi ne ha bisogno, riducendo in macerie solo le sciocchezze, le cattiverie gratuite e le fatue vanità, che troppe volte invadono i nostri animi.

 

Fabiana Schianchi.



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