Ciascuno sapeva che cosa fare, come comportarsi, dove trovare riparo. Infatti malgrado la scossa sismica di magnitudo 5 non ha trovato impreparata la popolazione. Una sola vittima, ma per lo spavento (purtroppo). Un terremoto che poteva essere molto più pericoloso.
Se in Calabria l’informazione e la prevenzione sono state possibili, e rappresentano in modo così chiaro un esempio da seguire, perché a Bordolano invece il Comune non aiuta spontaneamente? L’impianto di stoccaggio di gas metano, autorizzato dal sindaco Amore e difeso come un’opera d’arte dal sindaco attuale Diego Bottini, ma autorizzato anche dall’amministrazione provinciale precedente, è un impianto ad alto rischio d’incidente ambientale. Non è un vicino di casa tanto garbato. Nemmeno si può pensare che trovandosi lì in mezzo alla campagna se fa danni ne fa pochi. Terremoti nei dintorni ce ne sono stati. Sembra giusto chiedere attenzione come ne ha ricevuta l’evoluta Calabria rispetto alla subsahariana e abbandonata provincia di Cremona, tant’è vero che l’amministrazione provinciale, con un ordine de giorno di Giuseppe Torchio ha iniziato una sorta di ravvedimento operoso. La Stogit, a quanto pare, non ha rispettato gli accordi, come ha votato all’unanimità il consiglio provinciale. Che sia un primo passo, come ci si può ben augurare? Anche un incontro del Coordinamento ambientalisti Lombardia con il presidente della Provincia attuale e un dirigente regionale pare che possa promettere qualcosa di buono. Non per la viabilità. Quel che si chiede è sicurezza, informazione, attenzione al territorio e all’ambiente.
articolo correlato sul rischio sismico in Italia (agenzia Agi): http://www.agi.it/research-e-sviluppo/notizie/201210261327-eco-rt10122-terremoto_pollino_geologi_tema_rischio_sismico_sia_centrale