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Terremoto di stato anche a Bordolano: il Ministero dell’ambiente approva

Creato il 25 agosto 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

D’ora in avanti un terremoto di magnitudo 3.0 a Bordolano per il ministero dell’Ambiente è normale. Nessun problema, anzi è previsto. Come intende comportarsi il Comune? E i Comuni della zona? Dopo Sergnano, anch’esso in provincia di Cremona, anche Bordolano, e malgrado le sorgenti sismogeniche che interessano l’intera area.

Le istituzioni che dovrebbero essere garanti dei cittadini non aiutano, anzi ostacolano. La storica alleanza fra sistema economico e Stato oggi determina situazioni paradossali eppure conseguenti. I comitati ecologisti Coordinamento ambientalisti Lombardia e No Gasaran di Sergnano, pur non avendo colore politico, non trovano affatto un dialogo fecondo con enti locali e Prefettura, al contrario gli ostacoli sono la norma, come ribadito nell’incontro coi giornalisti di Crema al Caffé Duomo di piazza Duomo.
E dire che di aiuto c’è bisogno tanto più ora, che il ministero dell’Ambiente ha decretato e legittimato una sorta di “terremoto di Stato”.
Sembra tutto incredibile, dopo tante notizie ufficiali rassicuranti. La dura verità è che il ministero dell’Ambiente ha emesso la disposizione 18804 datata 8 agosto 2013 e riguardante proprio Bordolano, paese battistrada nella corsa stoccaggi e delle centrali di pompaggio, corsa nella quale possono vincere solo grandi aziende private e non i cittadini.
Il ministero dell’ambiente ha deciso di non effettuare la valutazione d’impatto ambientale, atto purtroppo non eccezionale: soprattutto però ha anche stabilito che

qualora la sismicità registrata, in un raggio d’azione di 10 km dai “fondo-pozzo” dello stoccaggio, durante le operazioni di gestione dello stoccaggio stesso, anche successivamente al fermo dell’impianto, uguagli o superi la magnitudo locale di 3.0, dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti opportuni atti a riportare la magnitudo locale massima dei sismi a valori inferiori a 2.0

Il ministro Andrea Orlando semplicemente prosegue la politica del governo Monti e dell’ultimo decennio. Gli stoccaggi, le centrali di pompaggio e i lunghi metanodotti servono a portare il gas dall’estero all’estero e a commerciarlo: ma l’affare è tutto delle aziende private e tutto a rischio dei cittadini.
Che politica è questa?
Il Comitato ambientalisti Lombardia e No Gasaran di Sergnano, con Ezio Corradi ed Enrico Duranti, hanno reso noto il documento del ministero e chiedono alle istituzioni locali la massima attenzione. L’amministrazione provinciale, dopo un primo incontro in primavera non ha più accettato un secondo confronto; la Prefettura marcia lentamente verso piani di sicurezza esterni che saranno approvati forse a opere del tutto concluse. I Comuni di Sergnano e Bordolano semplicemente difendono le loro scelte. Soldi, opere di compensazione in cambio del via libera a Stogit e Snam. Anche a costo di una scossa sismica oltre la magnitudo 3.0!

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