È probabilmente anche (forse solo) per questo che il contributo erogato raggiungerà soltanto al massimo l’80% della cifra effettivamente sostenuta per riparare i danni del terremoto. Certo, siamo in Italia, e si sa che siamo tutti furbi. Tutti, avendo diritto ad un rimborso da parte dello Stato, sono pronti a gonfiare le cifre e, quindi, lo Stato che fa? Mette una franchigia così tu, alla fine, prendi quello che devi prendere o, probabilmente, lucri solo un pochino. Furbo lo Stato italiano, conosce i suoi polli.
Ecco allora il circolo vizioso, quello che non ci farà mai crescere, evolvere, raggiungere il grado di civiltà che spetterebbe ad un paese civile, un paese che fa parte dell’Europa moderna e che dovrebbe e potrebbe esserne una delle componenti più importanti. Ma non lo è perché gli Italiani sono così: vendono il Colosseo al turista, fanno pagare al Giapponese un caffè 10 euro. Lo Stato lo sa e deve comportarsi con attenzione con i propri cittadini perché l’Italiano propende alla truffa. E quello che, invece, mosca bianca, alla truffa non propende è però costretto ad adeguarsi e gonfiare le cifre. O a rimettere il 20%.
Luca Craia