Terremoto Gruopalia

Far parlare di se, nel bene o nel male, ma far parlare di se. Questa la regola base della pubblicita’.

Bene e’ riuscita a fare Groupalia in questi giorni, facendo una gaffe dopo l’altra che pero’ hanno portato il brand ad essere il piu’ “menzionato” tra i cinguetti italiani. Ma vediamo cosa accade.

Pare, e sottolineo pare, che l’azienda utilizzi un software che verifica i topic piu’ trend del momento, i piu’ utilizzati dai navigatori e in base a quelli associ automaticamente delle promozioni.

Cosi’ facendo durante le ore/giorni del terremoto viene fuori un tweet:

Paura del #terremoto? Molliamo tutto e partiamo per Santo Domingo,

con il relativo link alla promo.

Ovviamente si scatena l’impossibile, lamentele, grida allo scandalo, chi urla alla frode  dovuta al fatto di guadagnare sulla tragedia altrui, insomma per mettere tutto a tacere l’azienda esce con altro Tweet in cui dichiara l’errore e che devolvera’ 1 euro alla Croce Rossa per ogni “richiamo” avuto.

Quanto sia doloso il fatto non lo so, ma accade anche questo. Forse una macchina poco sensibile e che sostituisce la creativita’ di un uomo ha generato questo errore, questa gaffe incredibile, ma di sicuro si e’ parlato di Gruopalia.

Sempre piu’ spesso si assiste ad approssimazioni gestionali della vetrina Social di grandi aziende, che non capiscono l’importanza e la rilevanza che ha un profilo Sociale in rete. Quanto ci vorra’ per pulire l’immagine dell’azienda, forse anche pochissimo, ma la pochezza e la poca lungimiranza di un’azione del genere e’ palese.

Certo grandi aziende ormai si rivolgono a team di professionisti per “misurare” ogni uscita pubblica, dal punto di visto di immagine e legale, e in cotrapposizione a questo ci sono migliaia di aziende che hanno un approccio molto piu’ superficiale e fantasioso, con tutti i problemi che ne derivano. Ma come detto: accade anche questo, un accostamento che mai si sarebbe pensato tra il terremoto e una azienda di promozioni.

Massi