Il Nepal è stato colpito da una scossa di magnitudo 7.9 , con epicentro a 80 km da Pokhara, che ha devastato edifici, abitazioni e siti archeologici causando 150 morti solo a Kathmandu, per un totale di 450 vittime secondo le stime di alcuni media internazionali. Il sisma è iniziato verso le 11:56, ora locale, ed è stato percepito anche a New Delhi, in alcune regioni del Pakistan, in Bangladesh e Tibet, e pare essere il più forte negli ultimi 81 della storia del Nepal. Numerosi danni alle infrastrutture dell’aeroporto internazionale Tribhuvan di Kathmandu, costringendo numerosi voli ad essere dirottati in India. La stima dei morti è destinata ad aumentare a causa delle condizioni fatiscenti degli edifici della capitale, nella cui vallata vivono circa 2,5 milioni di persone. La scossa ha causato anche il crollo della torre Dharahara, alta 9 piani per 62 metri, patrimonio dell’Unesco e uno dei monumenti più importanti di Kathmandu e dell’intero Nepal, e una cinquantina di persone sarebbero ancora intrappolate tra le macerie.
Numerosi danni anche alla piazza Durbar, sempre nel centro storico di Kathmandu, dove si trovano altri importanti monumenti tra cui il palazzo reale e diversi templi. Non sono state risparmiate dal terremoto neanche Patan e Bhaktapur, due città medievali e patrimonio dell’umanità sempre situate nella valle di Kathmandu.
La scossa a causato anche una serie di valanghe a catena sul Monte Everest, causando per il momento 8 morti e bloccando numerosi alpinisti. Secondo la Farnesina non dovrebbero essere italiani tra le vittime, nonostante l’entità dei danni umani e archeologici non sia al momento stimabile.