Dov'è il blogger che non abbia ricevuto commenti di rammarico per l'assenza da parte di suoi "colleghi", dove il patito della buona tavola che non abbia aspirato a fare parte di questo progetto?
Di qui due conseguenze.
Gente del Fud viene ormai riconosciuto da tutta la blogsfera come una potenza.
È gran tempo che i blogger coinvolti espongano apertamente a tutto il mondo le loro prospettive, il loro progetto, le loro segnalazioni, e oppongano alla favola della Gente del Fud un progetto concreto.
A questo scopo si sono radunati a Castellammare di Stabia (ché se scrivo Sorrento Annalù e Fabio mi linciano! ^_^), capitanati da Emidio Mansi coadiuvato da Giorgio Marigliano, Flavia, Piero e Valentina, blogger delle più diverse nazionalità e hanno redatto il seguente manifesto, che viene pubblicato in lingua italiana.
(dal sito di Pasta Garofalo):Riscoprire prodotti dimenticati e sapori dell’infanzia, cercando di capirne la storia e perché sono così buoni; essere certi che un altro modo è possibile con il contributo di ognuno, piccolo o grande che sia; confrontarsi sui punti di vista anche diversi, e capire che sono la passione ed il coinvolgimento ad unirci; mangiare con chi ti piace uno spaghetto sulla spiaggia in una giornata di sole e goderne al massimo; pensare che il bello, l’arte, il buono ed il sapere sono un privilegio da sostenere.
Potevamo fare un Manifesto di Gente del Fud, ma ci è sembrato un eccesso di formalismo, la Gente del Fud siamo noi che pensiamo ancora che impegnarsi a fare la cosa giusta sia più importante di vincere.
Mi sento Gente del Fud
Come forse si potrà intuire sono ancora frastornata, a quasi una settimana di distanza, dallo tsunami di entusiasmo e simpatia che mi ha travolta lo scorso week-end. Tutti noi ci aspettavamo un classico do ut des quando abbiamo ricevuto l'invito a recarci al Crowne Plaza di Sorr... Castellammare di Stabia, ^_^ ospiti di Pasta Garofalo, per sentirci illustrare nella magnifica cornice della costiera sorrentina questo nuovo progetto.La convinzione che ci sarebbe stato uno scotto da pagare si è ulteriormente radicata quando abbiamo aperto il welcome kit e vi abbiamo trovato, al posto dei pacchi di pasta che ci aspettavamo (e che per la cronaca non c'erano ^_^), t-shirt, grembiuli, prodotti locali e... uno smartphone. E invece no: liberi di aderire al progetto o di tornare a casa e non farci più sentire dagli organizzatori, ma chi ha voglia di sottrarsi a un progetto così entusiasmante, che partirà in settembre? E come non desiderare di incontrare ancora gli amici della blogsfera, che prima identificavo con il solo logo del blog e adesso hanno un volto, un nome e soprattutto un sorriso? Il progetto è entusiasmante e coinvolgente, la co-marketing con Nokia è a mio avviso un'idea geniale e io sono fiera di far parte di questo folle gruppo.
Approfitto di questo mio spazio nel web per ringraziare Emidio, il cui entusiasmo è contagioso, Giorgio Marigliano, che non si è risparmiato per far sì che l'evento, unico nel suo genere, riuscisse in maniera così splendida, e tutti i blogger che sono intervenuti, la cui simpatia e disponibilità è stata determinante per creare la gaia atmosfera che abbiamo respirato nel week-end.
Mi sento Gente del Fud.
E adesso passiamo alla ricetta per le (st)Renne di questa settimana!
TERRINA DI CONIGLIO E CILIEGIE(da Aglaé Blin - Cucina alla frutta - Fabbri Editori)
Per 6 persone
1 coniglio di circa 1,5 kg, tagliato in 6 pezzi
400 g ciliegie30 g zucchero40 g burro40 ml vino bianco secco1 carota1 cipolla3 cucchiai di aceto di mele3 cucchiai di sherry (se non l'avete, usate il maraschino)1 arancia non trattata (scorza)1 rametto di menta15 g gelatina in fogli (io ho preferito usare il classico dado di gelatina)salepepebrodo caldo
Premetto che io non sono una grande amante dell'agrodolce; questa ricetta tuttavia mi è piaciuta molto, ma può essere realizzata anche senza zucchero (sperimentato pure questa versione).
Preriscaldare il forno a 180 °C.Far fondere il burro in una rostiera, rosolarvi i pezzi di coniglio girandoli da tutti i lati, salare e pepare. Togliere i pezzi di coniglio e deglassare il fondo di cottura con l'aceto di mele e lo sherry. Rimettere il coniglio insieme a carota e cipolla tritate grossolanamente, spruzzare con il vino bianco e far cuocere per una decina di minuti. Coprire infine il coniglio con il brodo caldo e portare a ebollizione. Unire la scorza d'arancia e un pizzico di zucchero, regolare di sale, coprire la casseruola e infornarla, facendo cuocere per un'ora e mezza.Nel frattempo snocciolare le ciliegie e portare a ebollizione 30 cl di acqua con lo zucchero restante. Far cuocere le ciliegie per 10 minuti su fuoco medio, toglierle con la schiumarola e farle scolare. Ridurre lo sciroppo di cottura finché si sarà addensato e versarlo nel sugo del coniglio.
Se volete preparare la ricetta in versione non agrodolce fate così: mentre il coniglio cuoce snocciolate le ciliegie e quando mancano 20 minuti al termine della cottura aggiungere le ciliegie al fondo di cottura, distribuirle bene nella rostiera e rimettere in forno.Al termine della cottura togliere i pezzi di coniglio dalla casseruola, disossarli e tagliare la carne a pezzetti; mescolarvi infine la menta spezzettata (io la menta non l'ho messa perché non mi piace un granché). Mettere da parte le ciliegie scolandole, se si è scelto di preparare la seconda versione.Filtrare il brodo di cottura, sgrassarlo e regolare di sale e pepe: ne avrete circa mezzo litro. Sciogliervi il dado di gelatina (oppure incorporarvi i fogli di colla di pesce ammollati e strizzati) e mescolare bene. Quando la gelatina comincia a "tirare" versarne uno strato di circa 1 cm in una terrina o in uno stampo a cassetta, poi passare in frigo per 15 minuti circa (ma può metterci anche di più), per farla rassodare. Tirarla fuori dal frigo e procedere a riempire lo stampo alternando strati di coniglio e strati di ciliegie. Versarvi sopra la gelatina rimasta e porre a rassodare in frigorifero per almeno 12 ore. Immergere brevemente lo stampo in acqua bollente e sformare la terrina di coniglio, prima di servirla.