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Terrorismo, frustrazione, proteste e disagio: acre riflessione

Creato il 23 gennaio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

come al solito ci risiamo.In campagna elettorale per un voto si scannerebbe la madre;tutti a chiarire,puntualizzare, definire. Il vero aspetto che,a mio parere, ha colto di sorpresa l’opinione pubblica e provocato qualche brivido è lo spiegarsi come ad un addio ad un vecchio “combattente rivoluzionario” si siano presentati in un cimitero di paese da tutta italia e sotto la neve circa un migliaio di persone.Tutti a filmare Curcio,il vecchio Piero, la primula rossa Balzerani,mentre cantano l’internazionale.Ma come spiegare che la maggioranza dei presenti non era ancora nata all’epoca dei fatti e oggi si sottopone ad una sorta di schedatura mediatica dei solerti cineasti digos production che tutto indagano e filmano per ricevere chissa poi quale avviso di reato? Come spiegare che l’Italia è l’unico paese europeo in cui le braci della lotta armata ardono sottotraccia con una sorta di diffuso consenso morale a mezzo secolo dai fatti?Analizzando il funerale di Prospero,che ebbi la curiosità intellettuale di ascoltare quando il centro sociale era in via arenili 9 e il cui sobrio racconto deluse forse molti in quella sala,un racconto di sconfitte e assunzione di responsabilità,analizzando la cerimonia dicevo si trova la risposta,espressa con una domanda:qual è il paese europeo in cui una classe politica di delinquenti,pedofili,corrotti schiaccia le classi subalterne verso la povertà ostentando privilegi da basso impero con la protervia larussiana di chi ha fatto dell’impunità il proprio vivere quotidiano? Sulla rete,tra le migliaia di messaggi di cordoglio,uno mi ha colpito:grazie Prospero per averci provato.Questo è il sentimento carsico di una frustrazione antica che non trova sbocchi e accumula odio.non basteranno,carissimi,plotoni di celerini che impongono da servi le leggi della disuguaglianza volute da una casta dedita ai peggiori vizi e si è facili profeti identificando il malessere sociale come l’innesco del propellente odio.
Come si leggeva sui muri del 77 la lotta continuerà e sarà addebitabile ai nani e alle ballerine che un popolo idiota o gretto ha scelto per dirigere il nostro povero paese.

Piermassino Ghidotti

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