L’11 settembre 2001 è stato uno spartiacque. Quel giorno -precisamente alle 9:03, ora di New York, quando il volo United Airlines 175 colpì la Torre Sud del World Trade Center- ha chiuso la cosiddetta ‘era unipolare’, iniziata con la caduta del Muro di Berlino e che aveva consacrato gli Stati Uniti come unica superpotenza planetaria, per dare inizio al Medioevo del Duemila.
L’illusione della ‘pax americana‘ sorta alla fine della Guerra Fredda aveva rimosso sotto il tappeto la polvere tossica dei numerosi conflitti in corso su scala locale, quelli troppo piccoli per apparire al telegiornale, ma potenzialmente in grado da propagare l’onda lunga dei loro effetti su scala globale. Conflitti che da ‘aperti’ e convenzionali sono diventati occulti e asimmetrici, caratterizzati dalla presenza di nemici evanescenti che non attaccano mai frontalmente ma s’insinuano nel tessuto quotidiano, mettendo seriamente in crisi la nostra percezione della sicurezza.[Continua su L’Indro]