
Raccontato in parte in prima persona dal protagonista, in parte in terza persona da un narratore esterno, il romanzo, piuttosto classico da un punto di vista strettamente narrativo(2), deve il suo funzionamento al ritmo serratissimo -a bersi le quasi 900 pagine di Pilgrim non ci vogliono più di tre o quattro giorni, e a tratti si procede a un ritmo di un’ottantina di pagine l’ora- e alla trama di ottima fattura e sempre ad alta tensione: un po’ CSI, un po’ Homeland e un po’ Strike Back, Pilgrim vira bruscamente dal poliziesco alla spy story, dal thriller al giallo quasi-classico(3), all’avventuroso ecc., mescolando i generi senza risultare frammentario, e senza mai perdere l’attenzione del lettore. Certo, l’aspetto ideologico della vicenda è abbastanza sospetto: sotto un certo punto di vista, Pilgrim pare il classico prodotto da costruzione e consolidamento del consenso. Il protagonista, portatore di una riposante forma di manicheismo, ce l’ha coi mussulmani, con i giapponesi, con i nazisti, con la polizia turca, con le banche svizzere, i doganieri italiani, le autorità bulgare, ecc., e ripropone la solita visione degli USA come garanti della pace e della democrazia nel mondo; ma, d’altra parte, la critica si applica anche a buona parte della produzione del cinema action prodotto negli Stai Uniti (ovvero buona parte del cinema action tout court). Comunque, su una cosa non si discute: se quello cercate è un romanzo d’intrattenimento veloce, ben costruito e ben scritto (merito anche di una traduzione senza sbavature, a dispetto delle numerose incursioni in ambiti linguistici specifici) Pilgrim è il libro che fa per voi…
Il romanzo Pilgrim, di Terry Hayes, è proposto ai lettori italiani da Rizzoli nella traduzione di Laura Bortoluzzi e Silvia Cavenaghi.
(1)Terry Hayes, Pilgrim, Rizzoli, Milano 2013, p. 31. Traduzione di Laura Bortoluzzi e Silvia Cavenaghi.
(2)”Solita” narrazione che riprende la tecnica del montaggio incrociato, “solite” scelte di focalizzazione per costruire effetti sorpresa, “soliti” tagli -particolarmente ben calcolati- per interrompere l’azione sul più bello e incalzare la lettura. Inedito, però (sicuramente per quantità, e probabilmente anche per qualità) il grandioso mash-up di generi, che testimonia le capacità tecniche dell’autore, qui alla sua prima prova narrativa, ma già sceneggiatore di cult quali Ore 10: calma piatta, Mad Max, From Hell ecc.
(3)Hayes non si fa proprio mancare niente: neppure l’antica villa con i suoi passaggi segreti…