Teschio allungato di Paracas: risultati del test sul DNA

Creato il 01 novembre 2014 da Dariosumer
Il teschio allungato di Paracas è stato trovato a Paracas, una penisola sul mare nella provincia di Pisco, nella regione di ICA a sud di Lima presso la costa meridionale del Perù. Parte della zona è ora una riserva per i leoni marini e altre specie marine.

Il popolo Paracas viveva sulla costa e probabilmente erano discendenti di una popolazione giunta via mare. Era un popolo dedito alla pesca, infatti, sono stati trovati cumuli di conchiglie di mare e una rete sepolta nella sabbia.
Strumenti di pietra rinvenuti in zona sono stati datati a 8.000 anni fa, fu nel 1928 a Paracas la scoperta da parte dall’archeologo peruviano Julio Tello dei resti di un villaggio sotterraneo che si estende per uno o due chilometri all’epoca già pieno di sabbia e di un enorme cimitero anch’esso sotterraneo.

Le tombe contenevano famiglie intere, i resti erano avvolti da vari strati di stoffa colorata e decorata purtroppo le tombe erano state saccheggiate, dagli huaqueros (scavatori clandestini) in cerca di manufatti d’oro e d’argento vasellame e dei famosi tessuti Paracas. Hanno lasciato i teschi; ne furono rinvenuti 90 databili a 3.000 anni fa. Probabilmente ve ne sono ancora altri in collezioni private, nei magazzini di Musei oppure ancora sepolti in zona. I teschi di Paracas sono tra l’altro i teschi allungati più grandi al mondo. E sono soprannominati i “Paracas skulls”.

I teschi allungati non sono stati trovati unicamente a Paracas, sono state scoperte tra gli Olmechi in Messico, a Malta nell’isola Malese di Vanuatu, in Egitto, Iraq Africa Russia Siria Perù Bolivia etc. La pratica è andata avanti fino al XX secolo in Congo e nell’isola di Vanuatu.
Nella maggior parte dei casi si tratta di deformazione indotta sui crani dei bambini attraverso fasce o assi di legno. Mentre a Paracas i crani non sono stati deformati.
Nella maggior parte dei casi la deformazione cranica è indotta si tratta di una deformazione intenzionale fatta sui bambini, infatti, il cranio alla nascita è duttile ed era deformato applicando fasce o piccole assi di legno sul retro del cranio ben strette e per un lungo periodo, di solito dai primi mesi di vita fino a 3 anni. La deformazione cranica fu una tecnica utilizzata in varie parti del mondo, ma può soltanto deformare il cranio, infatti, non ne altera il volume, il peso e le altre caratteristiche umane.
I teschi allungati rinvenuti a Paracas, sono invece ben diversi. I teschi allungati sono naturali e non si tratta di una condizione clinica, 90 teschi sono stati trovati dall’archeologo Tello il che esclude la possibilità che possa trattarsi di soggetti con idrocefalia che causerebbe l’arrotondamento del cranio mentre i crani rinvenuti sono allungati ed hanno caratteristiche diverse da quelli tradizionali.
Nei teschi allungati sono presenti due piccoli fori naturali nella parte posteriore del cranio, secondo Lloyd i fori servirebbero per il passaggio di nervi e vasi sanguigni come i fori presenti nelle mascelle umane.

E il volume dei teschi è fino al 25% più grande per il 60% più pesante dei teschi umani e tutto ciò non si può ottenere con una deformazione tramite assi di legno legati sul capo, o con strette bende. I teschi di Paracas presentano un solo unico osso parietale invece che i due.
Ossi parietali di forma rettangolare che formano la parte laterale e superiore della volta cranica nei teschi “tradizionali”. I teschi sono quindi stati un mistero per un lungo periodo.
Juan Navarro, direttore del Museo di storia a Paracas, museo che ospita 15 teschi Paracas ha permesso il prelievo di 10 campioni da 5 crani. I campioni erano: un dente, capelli e radici, pelle un osso del cranio. I prelievi sono stati documentati con video e foto e vennero inviati a Lloyd Pye, fondatore del Progetto Starchild per essere affidati ad un genetista in Texas per il test del DNA.
L’autore Brien Foerster ha svelato i risultati preliminari delle analisi e in merito ha scritto; che hanno DNA mitocondriale con mutazioni sconosciute in qualsiasi essere umano primate o animale sconosciuto fino a ora.
Il campione indica che la mutazione abbia che fare con una nuova creatura umana, molto distante dall’Homo sapiens, dal Neanderthal e dall’Homo di Denisova. Brien Foerster afferma di non essere sicuro che si possano adattare al nostro albero evolutivo e che gli individui Paracas erano cosi biologicamente diversi che non avrebbero potuto incrociarsi con gli esseri umani. I risultati completi delle analisi non sono ancora stati rilasciati.

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