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Tesi copiata, si dimette la Ministra dell’Istruzione tedesca Annette Schavan

Creato il 10 febbraio 2013 da Marvigar4

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fonte: http://www.zeit.de/2013/04/Annette-Schavan-Doktortitel-Abgabe

   L’anno scorso un blogger anonimo aveva accusato la Ministra dell’Istruzione tedesca di aver copiato nel 1980 gran parte della sua tesi di dottorato all’Università Heinrich Heine di Düsseldorf, ma Annette Schavan, in quota CDU, negò e respinse sdegnata l’accusa. Due anni fa il Ministro della Difesa Karl-Theodor zu Guttenberg, esponente della Christlich-Soziale Union in Bayern, si dimise in seguito alla revoca da parte dell’Università di Bayreuth del titolo di dottorato per i medesimi motivi.  Al termine di un lungo esame, l’imputazione di plagio nei confronti di Annette Schavan è stata finalmente comprovata e ieri la Ministra ha rassegnato le dimissioni… Annette Schavan ha comunque confermato l’intenzione di confutare legalmente la decisione presa dall’Università, affermando “di non aver copiato” la sua tesi e di “essere stata colpita profondamente dalle illazioni” nei suoi confronti. Al di là della brutta figura e del possibile inganno perpetrato ai danni dei suoi elettori, il gesto di dimettersi ha mitigato almeno in parte la delusione profonda dei cittadini tedeschi.

   Questo è l’ennesimo esempio che ci viene da un paese europeo su cui dovremmo riflettere. La domanda è, quanti politici italiani millantano competenze e titoli perlomeno dubbi? E i non politici? Proviamo a pensare alle lauree elargite “generosamente” in passato nel nostro paese, all’esercito di docenti che hanno saturato le scuole e le università italiane fino ad oggi, a tutti quei professionisti che in ogni campo si sono piazzati, e anche molto bene, grazie alla compiacenza nepotista, clientelare, corporativista, da destra a sinistra… Non è quindi un mistero per nessuno il fatto che l’Italia arranchi rispetto ad altri paesi, che la preparazione media dei nostri insegnanti e tecnici lasci spesso a desiderare, con conseguenze a dir poco rovinose. Da decenni sentiamo parlare di meritocrazia, ma finora ben poco è stato fatto. Casi di dimissioni come quelli di Guttemberg e Schavan sembrano da noi una pia illusione. La cosiddetta “fuga di cervelli” è un fenomeno tutto italiano che non appassiona la nostra classe politica, il fatto che il talento sia sistematicamente mortificato, dando spazio al malcostume della raccomandazione e costringendo i meritevoli non “sponsorizzati” ad espatriare per ottenere ciò che gli spetta, non viene vissuto come una tragedia nazionale. Il sospetto è che non convenga a nessuno ridiscutere l’intero sistema e correre il rischio di incappare in un’autentica rivoluzione, forse l’unica che ci servirebbe per rimettere in piedi l’Italia. Stiamo per andare a votare, però non siamo certi che i candidati nelle varie liste siano davvero ciò che dicono di essere… In assenza di una visione “tedesca”, l’unico mezzo che ci resta è quello di informarsi, cercare di conoscere il destinatario della nostra preferenza, senza lasciarsi abbindolare. Lo so, non è facile, ma è il solo metodo che abbiamo per poter essere dei cittadini. Se la classe politica si chiude nel suo guscio, sta a noi stanarla e costringerla ad assumersi tutte le responsabilità. Noi per primi dobbiamo essere “politici”.

© Marco Vignolo Gargini



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