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Tesi, folli folli tesi. (O no?)

Da Lupussinefabula
Codex Trivulzianus

Codex Trivulzianus (Photo credit: Wikipedia)

Statue of Spartan king Leonidas I, erected by ...

Statue of Spartan king Leonidas I, erected by Panos S. Koumantaros, a citizen from Sparta, 1968. Image already in use by Wikipedia (Leonidas statue1.jpg). Cropped image, straightened image, and generally enhanced viewability. (Photo credit: Wikipedia)

A volte mi piace zigzagare con la mente, e pensare. Così mi trovo a rincorrere teorie che non hanno forse fondamento, ma la cui scoperta mi fa vacillare il cuore.

Ve ne propongo una (magari completamente opinabile!) che mi è venuta in mente oggi.

TESI:Ogni civiltà educa la gioventù secondo i propri valori.

Gli Achei educavano all’uso delle armi, così gli Spartani e per alcuni secoli i Romani; queste civiltà produssero opere letterarie imperniate sul valore della belligeranza (Iliade, Annales e altri titoli storici della letteratura latina).

Il Medioevo Cristiano dell’Europa educava alla religione, così produsse testi di teologia (l’esegesi e il commento di numerosi testi biblici), di filosofia (la Scolastica), ed ebbe cura di tramandare le proprie opere mediante manoscritti riprodotti negli scriptoria dagli amanuensi.

Il Positivismo credeva nella velocità, nelle macchine, nelle fabbriche, nella scienza, e ci ha lasciato opere d’arte, testi (Futurismo ma non solo).

Insomma ogni epoca ogni civiltà ha i suoi valori e a queste impronta la propria arte, la propria cultura, la propria educazione e la formazione delle nuove generazioni.

Certo è che quando a Sparta il comparto bellico ebbe qualche problema, così come fu poi a Roma, la civiltà fu cancellata e sottomessa dai nemici; il Medioevo Cristiano non ebbe traumatiche e catastrofiche cesure ma fu soppiantato gradualmente dalla più laica cultura dell’Umanesimo e del Rinascimento, che propugnava  i valori centrali dell’Uomo e delle arti liberali. Il Positivismo si scontrò con una guerra mondiale, e di questi valori poco rimane se non la consapevolezza sottile che essi non siano dei veri valori ma dei mezzi.

Tutto questo preambolo per porre alcune domande:

la nostra contemporaneità, ha dei valori? Forse l’economia e il consumo dei beni?

la nostra società educa ai propri valori le nuove generazioni? No (le scuole sono decadenti e senza fondi), o sì (attraverso la pervasività dei media)?

la nostra società è debole dal punto di vista economico: verrà spazzata via presto da qualcosa di nuovo, come è già successo alle antiche civiltà?

Domande. Forse non sono necessarie le risposte. Forse ci sono già.



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