E = emozione: nessun altro vocabolo può descrivere meglio lo stato d’animo di colui che si appresta, in anteprima mondiale e nel novero di pochi fortunati sul pianeta, ad un assaggio in pista delle enormi potenzialità della nuovissima EG01STA, concept che prefigura la hypercar zenith del plurivittorioso e storico marchio e che debutterà in produzione l’anno prossimo in concomitanza con le celebrazioni per l’anniversario della fondazione.
Una piacevole giornata di primavera fa da scenario ideale per un set cinematografico che vede schierati diversi esemplari di EG01STA, ancora con livrea camuffata, nel paddock del celebre circuito di prova EG0TRACK.
In un dettagliato briefing i responsabili tecnici della Casa illustrano ai presenti le caratteristiche all’avanguardia della nuova vettura, le quali spaziano da un innovativo sistema di distribuzione della coppia motrice ad una aerodinamica autocorrettiva, con una particolare attenzione del set-up generale a favorire la godibilità ed il genuino piacere di guida: fattore che resta preponderante nel DNA di EG0M0T0RS.
Senza ulteriore indugio mi metto al volante trovando facilmente la posizione di guida ideale; familiarizzo per qualche momento con i comandi principali, poi inserisco l’accensione e premo il tasto rosso START al centro della consolle.
Il propulsore plurifrazionato erutta con un latrato gutturale, per poi assestarsi su un minimo veloce che ricorda acusticamente un turboelica.
Inserisco la marcia avanti e procedo con cautela verso l’ingresso in pista, saggiando con piccoli angoli la sensibilità del comando dello sterzo attorno alla posizione neutrale.
Do inizio al primo giro del test cercando di entrare in sintonia con il mezzo, fatto raccomandabile vista l’elevatissima potenza in gioco; arrivo alla prima curva a destra alla fine del rettilineo e subito percepisco la docilità ed al contempo la rapidità dell’inserimento in curva. L’avantreno risponde con tale naturalezza al punto da immaginare un collegamento telepatico.
Nel tratto misto di curve e controcurve all’inizio del secondo giro inizio ad aumentare l’andatura; il mezzo reagisce con sincerità ai comandi, l’erogazione è possente ma progressiva, la frenata incisiva e modulabile, l’assetto perfettamente equilibrato.
Un accenno di sottosterzo in ingresso nei curvoni veloci è il rassicurante segnale di fiducia che la vettura trasmette al guidatore; la velocità di percorrenza viene favorevolmente incrementata dal robusto carico aerodinamico.
Mi rendo ben presto conto che le potenzialità della EG01STA sono veramente elevate, ma che sfruttarle in grande percentuale sia finalmente accessibile al pilota che voglia impegnarsi a comprendere le sfumature di messaggio che il mezzo meccanico fornisce in quantità e qualità esemplari.
Dopo qualche giro, esaltato dalla incoraggiante risposta, prendo qualche libertà, come ritardare la frenata fin un poco dentro le curve, oppure accelerare a fondo a ruote non ancora dritte: le reazioni del bolide sono sempre di estrema compostezza e di amplificazione degli input positivi.
Un quadro generale talmente brillante fa dimenticare che il breve test deve volgere al termine; rientrando nella corsia box le sensazioni si accavallano e devo fare uno sforzo per fissare nella memoria gli istanti più gratificanti di questa attività che si può definire guida con la G maiuscola.
Inevitabile la crescita della già ampia ammirazione per coloro che sono stati in grado di creare un tale prodotto dell’ingegno, un’automobile che rappresenta lo stato dell’arte per tecnica ed emozione.
Lascio la località del test abbandonandomi a pensieri di confronto con quant’altro abbia avuto occasione di guidare durante la mia carriera, ed a fantasticare sul possesso di quella che certamente si avvia a diventare una delle icone dell’automobilismo del XXI secolo.
Se si può sognare, allora meglio farlo in grande.
UF