TESTIMONIARE E’ UN OBBLIGO?
Si fermò. Scese, per soccorrerla. Fu un errore. In tre lo assalirono, la padrona del cucciolo, il suo ragazzo e suo fratello. Lo circondarono e gli sfondarono la faccia a calci. Dopo trenta giorni di agonia Luca Massari è morto. Fu molto applaudito ai funerali, c’erano anche le telecamere.
Due anni dopo invece i testimoni fanno scena muta, Su 20 testimoni chiamati, 16 hanno mandato un certificato medico: sono malato, di nervi, spiacente, ma non posso venire. Paura, ipocrisia, come se si fosse a Corleone, siamo invece a Milano, nella civile Milano. Uno dei tre ha confessato e sta scontando 16 anni di pena. Gli altri due vogliono l’assoluzione, perché, dicono, l’hanno insultato, ma non l’hanno picchiato.
I testimoni sostengono il contrario, anzi sostenevano perché adesso si sono dati tutti o quasi malati. Pare che ci siano state telefonate anonime, auto bruciate, minacce, e allora zitti, meglio darsi malati.
E così si lascia che la paura prenda il sopravvento, si chiudono le finestre, si digerisce in pace la cena, si sta davanti alla tv a guardare i funerali della prossima vittima e poi si va a dormire, magari pensando: “Ma guarda un po’ che paese di merda!”