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TFF29 – Condition – un mare di silenzio

Creato il 27 novembre 2011 da Soloparolesparse

Strano lavoro quello (il primo)di Andrei Severny, prodottto nientemeno che da Amir Naderi.
Condition è una storia mostrata più che raccontata, 70 minuti di lunghi silenzi e tantissimo mare.

In un’emergenza di cui non sapremo niente fino alla fine (guerra? olocausto nucleare? attacco alieno?) una psicologa inizia un viaggio con una delle sue pazienti, con la quale sta svolgendo una ricerca sul suono e sui suoi effetti.
Alaska non parla e segue catatonica la sua guida.
Le due donne sono costrette a fermarsi in riva al mare ma qui le loro strade si separano e Alaska prosegue da sola il suo cammino di conoscenza e di superamento (ma sarà possibile?) del suo problema.

TFF29 – Condition – un mare di silenzio

Una fotografia cupa, sgranata, a tratti luminosa ma di una luce fortemente e decisamente malata.
Silenzi enormi, moltissima acqua e un grande lavoro sui suoi.
Il lavoro di Severny è decisamente sperimentale ma lascia il segno.

Tanto bianco, dagli abiti della splendida Antonella Lentini, alle rocce, alla tenda, alla schiuma del mare e tanto, tantissimo vuoto. In tutto il film ci saranno si e no dieci battute.
Lento, fortemente visivo, Condition pone grande attenzione anche ai suoni, da dove (forse, nulla è certo in questo film) parte la ricerca di se stessi.

In sala il regista e Jessica Kaye (l’altra protagonista di un lavoro con due sole attrici – più uno) si beccano l’applauso un po’ dubbioso del pubblico del festival.

Nota.
Il film vince la menzione speciale del Premio Gli Occhiali di Ghandi


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